Erika Noschese
L’annuncio della sua candidatura a sindaco di Campagna ha suscitato non poche polemiche per via del cognome. Andrea Lembo, giovane aspirante primo cittadino è infatti il figlio del procuratore capo di Salerno, Corrado Lembo. Ma su questa vicenda dell’incompatibilità, con la carica del padre, preferisce il silenzio. Dottor Lembo, lei ha deciso di scendere in campo per candidarsi alla carica di sindaco.
Quali sono i punti più importanti del suo programma elettorale?
«Abbiamo avviato una serie di iniziative. Tra le più importanti c’è il rilancio del centro storico e dunque della ripresa di quella che attualmente è l’anima della città che sta scomparendo; parliamo degli incentivi all’agricoltura e alle famiglie che campano intorno a questo tipo di settore economico che è uno dei più rilevanti se non il più rilevante di Campagna. Parliamo di valorizzazione delle risorse naturali che abbiamo sul territorio, come ad esempio l’acqua. Ecco, noi siamo la città dell’acqua ma abbiamo avuto – negli ultimi tempi – diversi problemi rispetto all’approvvigionamento idrico nelle case, abbiamo in mente di concentrare gran parte dell’azione amministrativa per risolvere questo problema. Questa barzelletta della città dell’acqua dove manca l’acqua nelle case è una cosa che non vorremmo sentire più. Dopodiché è chiaro che forse uno dei punti fondamentali di quella che sarà l’azione amministrativa è il lavoro, quindi creare le condizioni affinché ci possa essere uno sviluppo occupazionale di un certo tipo nella nostra città e la sicurezza che è senz’altro uno degli altri temi sui quali si concentra la campagna elettorale, l’idea sarebbe anche quella. Abbiamo anche affrontato, qualche settimana fa, il tema dei beni confiscati e il loro riutilizzo, l’implementazione della videosorveglianza sul territorio comunale, la proposta di attivare una nuova tenenza dei carabinieri in città. Questi i punti più importanti del programma».
Lei, prima di dar inizio alla sua campagna elettorale, sta entrando nelle case dei cittadini, incontra le famiglie per ascoltare le loro istanze.
«Si, stiamo facendo una campagna di ascolto con le famiglie, con i cittadini di Campagna. Stiamo veramente girando casa per ascoltare prima di poter proporre perché è chiaro che i programmi elettorali spesso sono frutto di copia e incolla o di ricerche frettolose su internet tanto per consegnare qualcosa al momento della presentazione della candidatura. Noi abbiamo provato ad invertire questa tendenza e ad ascoltare e raccogliere sollecitazioni, istanze, proposte, idee, studiarle e metterle in un programma elettorale che non solo sia completo,ma che risponda davvero alle esigenze e istanze dei cittadini».
Lei sembra avere come unico rivale il sindaco uscente. Gli altri aspiranti candidati sembrano aver deciso di sostenere lei ed entrare così nella sua lista.
«Non so se è proprio così. Manca ancora del tempo ed io ho imparato che in politica gli scenari possono cambiare anche repentinamente. Ad oggi, pare sia così nel senso che l’avversario è sempre stato il sindaco uscente e altre alternative a questa maggioranza, oggi, in campo non ce ne siano. Ho sentito dire che forse il Movimento 5 Stelle stia ragionando sull’ipotesi di mettere in campo una lista però ad oggi non ho ancora notizie ufficiali. Dopo l’annuncio del ritiro della candidatura dell’ex sindaco Biagio Luongo pare sia intenzionato fare campagna elettorale per noi. L’altro candidato che dava una disponibilità di massima, ad oggi non è ancora pervenuto per cui si, credo sarà un confronto a due».
Lei non teme che il crollo registrato dal Pd alle politiche possa avere ripercussioni anche sulle amministrative?
«No, non credo. Ho fatto non molte campagne elettorali data la mia giovane età ma quelle che ho fatto mi hanno dimostrato che il voto politico con il voto amministrativo non sempre corrisponde. La dinamica del voto politico e quello amministrativo è diversa poi è evidente che quello che è avvenuto a livello di elezioni politiche rispetto a ciò che stiamo facendo a Campagna non ha nulla a che vedere anzi, se il risultato dei 5 Stelle vuole rappresentare il cambiamento allora è chiaro che il cambiamento siamo noi e non il sindaco uscente».
L’annuncio della sua candidatura ha suscitato non poche polemiche per via di suo padre, il prefetto di Salerno. Pensa che questo possa influire negativamente?
«Questo preferirei non commentarlo perché in passato ho avuto modo di esprimere la mia posizione. Preferirei ci si concentrasse su quella che è la campagna elettorale e con la politica, del ruolo di mio padre non parlo».
Lei però non crede ci sia alcun incompatibilità.
«Secondo il mio punto di vista, è chiaro che non c’è alcun incompatibilità perché lui fa un lavoro mentre io faccio politica e non ho nulla a che vedere con il lavoro di mio padre. A settembre lui andrà in pensione quindi una polemica piuttosto strumentale quella che si sta articolando».