di Andrea Pellegrino
Primarie in sordina con l’incognita affluenza. Vale per l’Italia ma anche per la Regione Campania e la provincia di Salerno. Il popolo democrat dei gazebo si sarebbe ridotto sostanzialmente e le primarie, dall’alto al basso, si sarebbero tramutate in una guerra interna tra bande, o meglio tra correnti. L’obiettivo sono le politiche: a partire da Renzi a finire a De Luca jr e Franco Alfieri. Ognuno mostrerà i muscoli per rivendicare, poi, la candidatura al Parlamento.
I PERSONAGGI Vincenzo De Luca, stranamente, parla poco in questa occasione. Il sostegno è a Matteo Renzi ma fino ad ora l’esposizione è stata minima. Anche nella sua Salerno, il governatore avrebbe fatto sentire la sua assenza alla convention politica con il ministro dell’Interno Marco Minniti. Altro dato è l’assenza di contatto tra Matteo Renzi e Vincenzo De Luca, durante questa campagna congressuale. Forse l’inaspettato risultato incassato al referendum pesa ancora. Assente del tutto è il segretario provinciale del Partito democratico, Nicola Landolfi. Anche lui, benché guida del partito provinciale, contrariamente alle scorse volte, è rimasto nell’oscurità. Cambio di casacca per Corrado Martinangelo, fino a poco tempo fa al fianco del Ministro Martina. L’ex assessore provinciale era uno dei collaboratori della segretaria particolare del ministero delle politiche agricoli. Oggi che Martina viaggia in ticket con Renzi, Martinangelo si è spostato verso Orlando, con tanto di appello sui social network.
GLI ASPIRANTI DEPUTATI Nella lista degli aspiranti onorevoli ci sono sicuramente Piero De Luca e Franco Alfieri, entrambi, in questa occasione, capolista di due collegi per l’elezione dell’assemblea nazionale del Partito democratico. E se per il primogenito del governatore la candidatura pare sia cosa fatta, per il sindaco di Agropoli (che tra qualche mese lascerà la poltrona) la strada è più in salita, considerato anche il precedente delle Regionali, con l’esclusione dalla lista democrat.
PRIMARIE PER LE RICONFERME Poi ci sono gli uscenti che si sono riposizionati secondo le possibilità di rielezione. Così Simone Valiante ha sposato la mozione Emiliano mentre Tonino Cuomo (ripescato alla Camera dopo le dimissioni di Fulvio Bonavitacola) si è collocato nell’area del Guardasigilli. Blindata, al momento, è la ricandidatura di Angelica Saggese, vicina anche a Raffaele Cantone, mentre in netto calo sono le chance di Sabrina Capozzolo, ex delfina di Franco Alfieri. Pochi problemi per Tino Iannuzzi (area Franceschini) che potrebbe anche conquistare un posizione blindata. Ma il ministro dei beni culturali dovrebbe calare anche la carta Alfonso Andria.