di Giuseppe Fauceglia*
Credo che a Salerno sia ormai attinta da evidente falsità la narrazione di un’opposizione che non è in grado di offrire una solida alternativa all’ininterrotta “autocrazia” che per trent’anni ha contraddistinto l’amministrazione cittadina. Si tratta di una narrazione, che pur trovando ispirazione nelle incomprensibili scelte affidate alla poca saggezza di qualche leader del centro-destra (basti pensare alle scorse competizioni comunali), oggi non ha più alcun fondamento. Invece, sarebbe il caso di ricordare un altro, ma più veritiero racconto, ovvero quello di una società civile sostanzialmente dormiente ed asfittica, astretta nel sistema di potere che per questi lunghi decenni si è venuto consolidando in città, che qualcuno definisce di “clientela diffusa o capillare”. Questo è il risultato dell’omesso controllo per lunghi decenni sull’attività amministrativa e sui suoi risultati, sull’intreccio di interessi tra società partecipate e politica, sull’onnivora presenza di dirigenti di un solo partito che oggi intervengono su ogni fenomeno che, direttamente e indirettamente, riguarda la gestione della cosa pubblica. Di fronte all’evidente disastro dell’amministrazione e alle sue altrettanto evidenti insufficienze, da un anno Forza Italia ha formulato proposte alternative, sulle quali inutilmente è stato chiesto un confronto con la maggioranza. Si è cominciato, dopo il convegno di presentazione del coordinamento cittadino, con l’individuare soluzioni alternative all’avventata scelta dell’Assessora alla Pubblica Istruzione in ordine all’accorpamento dei plessi scolastici “sottodimensionati”. Inoltre, il coordinamento cittadino ha elaborato proposte e suggerimenti per far fronte alle evidenti deficienze dei bilanci comunali, sia quelli di previsione che consuntivi, caratterizzati da deficit da paura, coperto con metodi che ricordano il famoso film, diretto da Camillo Mastrocinque, “La cambiale”, con la partecipazione di Totò, Peppino De Filippo, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Giorgia Moll, Sylva Koscina e Lia Zoppelli. Ho voluto ricordare tutti gli attori per misurare l’abissale differenza con i vari “Posalaquaglia” cui è affidato il governo della città. Infine, da qualche giorno, facendo seguito alla politica dell’ “ascolto”, realizzata a mezzo di centinaia di questionari distribuiti ai commercianti grazie all’impegno del Movimento Giovanile, Forza Italia ha elaborato, a seguito di un confronto pubblico con storici titolari di attività commerciali, alcune proposte per far fronte alla crisi del commercio in città. Non può essere trascurata neppure la proposta di riduzione della TARI per i titolari degli esercizi commerciali siti su quella parte del corso Vittorio Emanuele interessata dagli interminabili lavori di rifacimento della pavimentazione (a proposito, nei contratti di appalto non è previsto un termine per il completamento delle opere ??). A fronte di queste e di altre proposte vi è stato il più assoluto silenzio dell’amministrazione, ed il risultato è sotto gli occhi di tutti: scontento delle famiglie per gli accorpamenti dei plessi scolastici con manifestazioni di dissenso, bilanci comunali fatti e rifatti contraddistinti da poca chiarezza e, probabilmente, da poca veridicità (come denunciato dal consigliere comunale di Forza Italia, Roberto Celano), chiusura di centinaia di esercizi commerciali di quartiere (simbolo di quella “resilienza” sociale evocata anche dal Presidente della Repubblica). Senza contare le altre numerose iniziative di quest’ultimo anno, che hanno interessato i lavori per lo Stadio Arechi, la dispersione scolastica, il ruolo sul territorio delle imprese cooperative, la scuola di formazione politica. Occasioni di confronto che hanno visto la partecipazione attiva di tanti cittadini, anche non appartenenti a Forza Italia, e l’intervento di esperti di riconosciuto prestigio nazionale (come il prof. Massimo Corsale). Insomma, si va affermando una forza di opposizione che su proposte concrete intende assurgere a forza di governo. Per questo la narrazione, assai interessata ed ispirata da qualche oscuro burattinaio, di un’opposizione silente non è più attuale. E’ giunta l’ora che una città addormentata si svegli per comprendere che il futuro non può restare nelle mani di chi, direttamente o per interposta sua persona, ha per trenta anni gestito il Comune. Nessuna dittatura nella vecchia Europa, sia pure il paragone possa sembrare eccesivo, è durata per così tanto tempo e il potere cristallizzato fa male innanzi tutto al futuro della città. Bisogna avere fiducia nel cambiamento, perché come ricorda nelle “Baccanti” Euripide (autore greco che il Presidente De Luca sicuramente conosce): “L’atteso non si compie, e all’inatteso un dio apre la via”. *Coordinatore cittadino di Forza Italia