di Monica De Santis
Il Tempio di Nettuno viene considerato come l’esempio più perfetto dell’architettura dorica templare in Italia e in Grecia. Sorge su di un basamento a tre gradini su cui si imposta un colonnato di 6×14 colonne dorico. Un monumeto unico, di una bellezza straordinaria che deve essere tutelato e preservato. Ed è per questo che la direzione del Parco Archeologico ha lanciato una chiamata alle arti. “Il tempio greco di Nettuno è in viaggio da 2500 anni. Un viaggio durante il quale ha superato incendi, furti, guerre e terremoti per consegnare all’Europa moderna una testimonianza unica delle nostre radici. Non è stato mai ricostruito, tutto quello che si può ammirare è originale. È unico nel suo genere, immenso per struttura, collocato in una piana insieme ad altri due templi e tutti insieme, raccontano la bellezza della Magna Grecia”. Scrive in una nota la direzione del Parco. “Studi dell’Università di Salerno hanno dimostrato che un treno che passa a un chilometro di distanza crea piccole vibrazioni che si possono misurare sul frontone del tempio! Persino il vento ha un impatto misurabile sul comportamento del monumento. Il tempio vive, e come ogni cosa che vive può deteriorare. Per evitare ciò abbiamo bisogno di monitorarlo. Come un organismo vivente, lo dobbiamo sottoporre a una misurazione continua, a una specie di TAC che ci permette di vedere cosa sta succedendo e con quale dinamica. Il metodo per farlo esiste. Gli ingegneri dell’Università di Salerno, che da tempo stanno portando avanti una ricerca sul comportamento sismico del tempio greco meglio conserervato della penisola, hanno sviluppato un progetto che, grazie al posizionamento di otto sensori di tecnologia avanzata sul tempio (non visibili per chi visita il monumento), rileverà ogni piccolo movimento. Partendo da questo, sarà possibile elaborare modelli di comportamento che ci permetteranno di prevenire possibili danni, tutelando così uno dei monumenti archeologici più importanti d’Italia e del mondo, dichiarato patrimonio dell’Unesco. Abbiamo deciso di realizzare questo sistema di monitoraggio, che in questa forma sarà unico al mondo. Il Parco Archeologico ha stanziato la somma necessaria per posizionare i sensori in tempi rapidi, ma per completare il progetto abbiamo bisogno di fondi. Servono strumentazioni di tecnologia avanzata per un valore di 110mila euroche permetteranno ai tecnici del Parco e ai ricercatori universitari di leggere i dati rilevati in tempo reale”. A questa chiamata ha prontamente risposto la D’Amico, che è tra le principali aziende italiane nella produzione di conserve alimentari è da sempre legata al mondo dell’arte e della cultura, e in qualità di donor ha partecipato a favore del Parco Archeologico di Paestum, in particolare al monitoraggio sismico del Tempio di Nettuno, patrimonio dell’Unesco. Il monitoraggio sismico ha come obiettivo misurare in tempo reale ogni minimo movimento della struttura, grazie a dei sensori di ultima generazione posizionati nelle parti alte dell’edificio e nel sottosuolo. Grazie a ciò sarà possibile rintracciare i cambiamenti strutturali che non sono percepibili a occhio nudo e che potrebbero rappresentare un rischio. “Donare per la realizzazione del progetto di monitoraggio ci ha fatto sentire custodi della storia – dichiara Sabato D’Amico titolare dell’omonima azienda -. Con la nostra azienda cerchiamo di affermare il made in Italy in tutto il mondo e a contribuire allo sviluppo di questo territorio della Piana del Sele, così ricco di risorse naturali e di cultura. Essere un mecenate significa creare un rapporto saldo con importanti realtà come il Parco Archeologico di Paestum e Velia che quotidianamente tutelano e valorizzano i nostri beni culturali per scrivere un progetto di crescita di più ampio respiro che guarda al futuro”. Clicca sul link per vedere un video sul tempio di Nettuno https://www.youtube.com/watch?v=bpE1UvPVpVg