Lavori sulla strada del Mingardo: Tar boccia il comune di Camerota - Le Cronache Provincia
Provincia Camerota

Lavori sulla strada del Mingardo: Tar boccia il comune di Camerota

Lavori sulla strada del Mingardo: Tar boccia il comune di Camerota

di Arturo Calabrese

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha bocciato il ricorso del comune di Camerota, guidato da Mario Salvatore Scarpitta, contro le diffide e ordinanze della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino e dell’Ente Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni. Tutto è cominciato nel dicembre del 2022, quando una frana interessò il costone roccioso che sovrasta la strada del Mingardo. Il sindaco emanò la somma urgenza e dunque i lavori di messa in sicurezza cominciarono dopo qualche mese e cioè nel febbraio successivo sia con mezzi meccanici che con l’esplosivo. Nulla poterono gli enti sopra citati, altre realtà e la procura: il sindaco andò avanti con altre esplosioni. Il comune, stando alla decisione dei giudici, avrebbe dovuto avviare l’iter per ottenere l’autorizzazione paesaggistica anziché avviare tali interventi straordinari e dunque Soprintendenza e Parco avevano ragione. Soddisfazione viene espressa dal Movimento 5 Stelle che molto si era battuto contro l’ente comunale e quei lavori: ««È una decisione che conferma la fondatezza delle nostre preoccupazioni – dichiarano il vicepresidente della Camera dei Deputati Sergio Costa e il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano – fin da subito infatti abbiamo denunciato la situazione con atti parlamentari, evidenziando il grave danno ambientale e paesaggistico causato dalla polverizzazione di un elemento di inestimabile valore naturalistico. Le falesie e le grotte di Camerota, parte del patrimonio mondiale Unesco, rappresentano una testimonianza della presenza dell’uomo nel sito dalla preistoria all’età moderna. La sentenza riafferma l’importanza di tutelare e preservare il nostro patrimonio ambientale e di rispettare le normative che lo regolamentano. Continueremo a vigilare affinché simili episodi non si ripetano a salvaguardia dei nostri tesori naturali e storico-culturali».