L’Asl blocca piano terapeutico, il caso finisce in tribunale - Le Cronache
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L’Asl blocca piano terapeutico, il caso finisce in tribunale

L’Asl blocca piano terapeutico, il caso finisce in tribunale

di Erika Noschese

Una grave forma di distrofia muscolare e l’impossibilità di curarsi a causa di un’Asl Salerno che ha scelto di non rinnovare il piano terapeutico. E’ questa, in sintesi, la storia di Andrea – nome di fantasia – 17enne di Pagani che da sempre combatte contro una grave forma di disabilità. Andrea, infatti, non deambula e ha perso gran parte delle proprie autonomie. E proprio i medici dell’Asl gli hanno assegnato una terapia che deve fare per cinque giorni a settimana; iniziate le cure sperimentali poco tempo fa, con il monitoraggio continuo della capacità vitale polmonare sulla funzionalità cardiopolmonare, con parametri – per fortuna – ancora non compromessi i risultati sperati sono giunti in tempi quasi record che gli permette, tra le altre cose, di respirare meglio. Ma proprio questa terapia che sembra aver dato una svolta alla vita del 17enne di Pagani è stata interrotta: il giovane, ad oggi, rischia di fare dei passi indietro e forse in maniera irreversibile. Secondo i medici infatti la drastica interruzione della riabilitazione comporta la compromissione dell’intero percorso di cura, con ricadute sull’integrità, oltre che fisica, psicologica del ragazzo e della sua famiglia. E battersi per riottenere le cure è la mamma di Andrea che ha scelto di scendere in piazza. Ma non solo. Giovedì, tramite l’avvocato Domenico Vuolo ha presentato una diffida alla Asl che aveva 24 ore di tempo per dare una risposta e restituire al giovane le cure di cui necessita e che, di fatti, gli permettono di vivere più a lungo e in maniera dignitosa. Risposta, da parte dell’azienda sanitaria locale che non è giunta, tanto da spingere i genitori del 17enne dell’Agro nocerino di ricorrere al magistrato. Proprio nella giornata di ieri l’avvocato Vuolo, ha presentato un ricorso al Tribunale di Nocera Inferiore per chiedere con urgenza (ex. Art.700 c.p.c.) che il giudice ordini al Responsabile Riabilitazione del Distretto 60- Asl Salerno il rilascio dell’autorizzazione alla prosecuzione della terapia per Andrea. «Non era mai successo che in questa Asl si dovesse ricorrere al magistrato per ricevere cure che la stessa Asl ha prescritto come necessarie e urgenti. È un paradosso inconcepibile – ha dichiarato il legale della famiglia di Andrea – Siamo sicuri che il giudice riconoscerà il sacrosanto diritto di Andrea ad una terapia senza la quale, sono gli specialisti a dirlo, la sua salute rischia di essere compromessa per sempre. Ma sarà una triste vittoria, perché non è possibile in un paese civile assistere a cose come questa, e perché nessuno potrà ripagare Andrea e la sua famiglia delle sofferenze e delle ingiustizie che stano vivendo». Ora Andrea, per guarire, ha una sola possibilità ed è legata ad un giudiche che potrebbe imporre all’Asl di ristabilire il piano terapeutico dopo il blocco dei fondi che ha scatenato una reazione a catena che – lo scorso 17 ottobre – ha portato in piazza molte persone che chiedono la possibilità di potersi curare. Perchè la vita è sacrosanta e questo non va mai dimenticato.