Oggi e domani il maestro francese terrà presso il Conservatorio Martucci di Salerno la seconda masterclass del V Festival di Elettroacustica Confini Mediterranei
Di OLGA CHIEFFI
Secondo appuntamento, oggi con il V festival di Musica Elettroacustica e Contemporanea “Confini Mediterranei”, un progetto del M° Silvia Lanzalone in collaborazione con il M° Giancarlo Turaccio, apertosi con una masterclass e un concerto di Roberto Doati. Ospite del Conservatorio “G.Martucci” di Salerno sarà Denis Dufour, docente del Pôle supérieur d’enseignement artistique Paris Boulogne-Billancourt, uno tra i pionieri dell’approccio “morfologico” e espressivo del suono, che include nel suo lavoro il più largo spettro di dimensioni del fenomeno sonoro. Per il suo stile morfologico e mobile, si pone come erede di un fraseggio barocco, dove la plasticità delle figure, la fluidità, gli slanci, le sospensioni, i bilanciamenti, le oscillazioni, gli sdrucciolamenti, i giochi di contrasti e di leggerezza, la preziosità dei discorsi e degli ornamenti concorrono alla creazione di opere singolari e rare. La composizione delle sonorità, dei colori, delle concatenazioni e delle articolazioni caratterizza le sue opere, la loro espressività, la loro liricità volontaria ed elegante, che non esclude il ricorso a dei montaggi liberi, caratterizzati da una libertà organizzata, ma in un certo senso “naturale”. La masterclass è orientata ad illustrare la definizione, l’origine e lo sviluppo dell’arte acusmatica, fino ad introdurre i partecipanti alle tecniche di orchestrazione e composizione del suono concreto. I concetti di “oggetto sonoro”, “sequenza gioco”, “montaggio”, “missaggio” e “trasformazione” sonora sono affrontati attraverso esemplificazioni pratiche e attività di laboratorio, durante le quali i partecipanti sono invitati a registrare, analizzare e manipolare tramite elaborazioni digitali, i suoni da loro stessi selezionati. L’analisi dell’opera Thème des Variations acousmatiques del M° Dufour consente di approfondire gli aspetti dell’articolazione e dell’organizzazione formale della musica acusmatica, mentre il concerto della prima giornata fornisce un intenso programma di ascolti. Il M° Dufour proporrà per la serata pubblica del 22 settembre (ore 19) una scaletta dal titolo Esprit de Suite/Salerno. Questo programma conosciuto come un “brano sinfonico” (riferimento implicito al genere in voga nel XVII secolo) mette in mostra le opere il cui periodo di realizzazione si estende in più di trent’anni. Organizzate in modo strutturato, le opere o i movimenti d’opera qui proposti offrono un panorama contrastato e coerente con ciò che è stato definito da Denis Dufour come una costante del suo stile, che è tutto tranne che accademico: alla libertà, alla fantasia, alla sensualità e all’umorismo rispondono senza alcuna rigidità una gravità, una profondità e un senso nascosto in sapienti e sorprendenti dosi di timbri e spazi. Ogni pezzo apporta delle soluzioni di scrittura e dei lavori di articolazione che conducono con leggerezza e una prova d’evidenza inattesa l’ascoltatore in un viaggio nel cuore del mondo sonoro di sorprendente successo…Ascolteremo, De inventione da Terra incognita, 1° movimento, 1998, Bris , da Bocalises, 5° movimento, 1978], Hentaï datato 2011 con testo in giapponese di Thomas Brando, Patrice Motte , 2° movimento di Dix portraits, 1984, The Blob del 2009, Ton corps est une surprise dalle Douze mélodies acousmatiques, 9° movimento, 1988, Volver composto nel 2012, La terre est ronde del 2002 e per chiudere In paradisum del 2013, musica non solamente lirica, ma giocosa, costruita con energia e chiarezza includente elementi di ambiguità all’interno di un culto spesso inquietante della materia sonora.