di Red. Cro.
Danni ambientali di assoluto rilievo. Criticità legate allo scarico di acque reflue e ai rifiuti in generale che porterebbero a sanzioni penali previste dal Testo Unico sull’Ambiente, oltre a criticità in termini di danno acustico che, sempre secondo quanto previsto dal Testo Unico, porterebbero a sanzioni amministrative potenzialmente applicabili. Questo l’esito della visita ispettiva dell’Arpac presso la sede salernitana di ItalCementi spa, sezione distaccata avente luogo in Via Cupa Siglia, a Fuorni, cui ha fatto seguito una relazione già protocollata e inviata come secondo prassi – alla Regione Campania, alla Procura della Repubblica di Salerno, alla sede legale di Italcementi Spa di Bergamo e al sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli. All’interno della relazione si evince chiaramente che l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania ha registrato valori di EColi, il cui valore è già ampiamente normato in quanto rischioso per la trasmissione di patologie all’uomo, che superano il valore consigliato dalla 152/06 (lo stesso testo unico dell’ambiente già citato prima). Dato ben più serio di quanto si possa prevedere, tenendo in considerazione il fatto che l’escherichia coli – produttore di shigatossina e verocitotossina – sta facendo registrare infezioni numericamente sempre più preoccupanti rispetto agli anni precedenti. Ma non finisce qui: i rifiuti in ferro e acciaio che la sede salernitana dell’azienda riversa sulla pavimentazione per favorirne il successivo smaltimento, per i quali è previsto un iter ben preciso per lo smaltimento vista la “delicatezza” dei materiali, sono risultati – all’atto dell’ispezione dell’Arpac – sprovvisti di copertura. Tra l’altro, gli imballaggi in metallo presenti in azienda risultano posizionati indiscriminatamente con alcuni imballaggi in metallo non presenti all’interno del catalogo europeo dei rifiuti autorizzati. Infine i dati relativi alla “valutazione di clima acustico”, con incongruenze tra i rilievi risultanti presso la sede salernitana di Italcementi rispetto ad una relazione tecnica di ottobre 2016. Nel dettaglio, i valori riferiti al rumore in fascia diurna risultano superiori ai limiti previsti, ma il tecnico firmatario della relazione giustificherebbe tali rumori dando la colpa esclusivamente al traffico veicolare presente su via Ostaglio. Le forti preoccupazioni destate dalla relazione dell’Arpac vanno dunque a creare i presupposti per una nuova diatriba tra la produzione industriale salernitana, i danni ambientali e le conseguenze per la cittadinanza. Tutto questo senza ovviamente dimenticare che, di mezzo, ci sono lavoratori dell’azienda che ovviamente andrebbero a subire ogni eventuale decisione presa dagli enti preposti al controllo. Proprio per queste ragioni la presidenza provinciale di Fratelli d’Italia ha ritenuto opportuno organizzare un presidio dinanzi alla fabbrica che, a causa del passaggio dell’azienda in mani tedesche, rischia di chiudere i battenti a causa del ridimensionamento della capacità produttiva. Un dato, questo, che va a cozzare con le necessità del territorio legate alla necessità di garantire lavoro da un lato e con la medesima necessità di garantire la salvaguardia della salute dei cittadini. Intanto, motivazioni a parte, il partito di Giorgia Meloni si mobiliterà domenica mattina alle ore 11 con dirigenti e giovani militanti, in occasione della ricorrenza del centenario della vittoria italiana nella grande guerra, chiedendo nuovamente al governo di porre attenzione sul tema “dando risposte positive ai cassaintegrati e nuovo slancio produttivo al cementificio”.