L’appartamento al Crescent acquistato dal “giudice” Regolare ma fa discutere - Le Cronache
Primo piano Salerno Attualità

L’appartamento al Crescent acquistato dal “giudice” Regolare ma fa discutere

L’appartamento al Crescent acquistato dal “giudice” Regolare ma fa discutere

Sono 8 gli appartamenti venduti ufficialmente al Crescent e tra questi vi è quello del giudice Ezio Fedullo. Una “polemica” sollevata nei giorni scorsi, a poche ore dall’udienza del processo che vede imputato l’ex sindaco di Salerno e attuale governatore della Campania Vincenzo De Luca che probabilmente sarà presente proprio domani al Tribunale di Salerno per rendere alcune dichiarazioni spontanee. Ma tra Fedullo e il Crescent c’è stato un solo “contatto”. L’ex giudice del Tar di Salerno – oggi in Consiglio di Stato infatti non ha mai partecipato alle udienze al Tar che rigurdavano l’opera sulle autorizzazioni paesaggistiche ma è stato consigliere del collegio nell’udienza sul ricorso presentato dalla Cogefer contro Comune ed Rcm per i diritti edificatori del “palazzone” oggetto di polemiche. Il giudice era presente nel collegio anche per le udienze relative all’opera pubblica di Piazza della Libertà. La denuncia e i dubbi arrivano da Rita Peluso, IL CASO / Fu componente del collegio giudicante al Tar in una causa contro Rainone cittadina salernitana, che dopo aver effettuato le verifiche del caso ha “scoperto” l’acquisto dell’appartamente da parte del giudice. “In seguito ad ispezione ipotecaria effettuata risulta che il dottor Ezio Fedullo ha acquistato un appartamento ed un garage nell’edificio Crescent – scrive Rita Peluso – ad oggi risultano solo 8 atti di vendita, regolarmente trascritti e pubblicati sull’Agenzia dell’Entrate- Ufficio Provinciale di Salerno- Territorio, Servizio Pubblicità Immobiliare. Fedullo, già magistrato in servizio al Tar di Salerno oggi è magistrato del Consiglio di Stato”.”Risulta dalla lettura del titolo del notaio – ha concluso poi la Peluso – che il prezzo pagato per gli immobili oggetto della vendita è di 1 milione e 700mila euro interamente pagato”. Dunque una nuova polemica che va ad inserirsi all’interno del complicato caso Crescent e che già fa discutere.