di er.no.
L’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi sembra ormai pronto al decollo. Dopo l’ok del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli all’ampliamento della pista il governo sembra procedere a passo spedito verso l’obiettivo finale: far decollare il primo aereo presso lo scalo salernitano, da tempo al centro delle polemiche, a causa del rischio concreto – poi scongiurato – di perdere i fondi. «Siamo arrivati all’ultimo step. Dopo 30 anni di aeroporto fermo finalmente può vedere la luce anche in vista dei 40 milioni di euro già stanziati illo tempore ma non si riusciva a provvedere ai bandi per rifare totalmente la pista dello scalo di Pontecagnano», ha dichiarato il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Michele Cammarano, secondo cui si tratta di un’infrastruttura essenziale per il territorio salernitano: «La Campania è l’unica regione ad avere un solo scalo mentre la Puglia ne ha 4 – ha attaccato il portavoce dei 5 Stelle in Regione Campania – Hanno avuto incrementi turistici da 10 anni a questa parte che sono aumentati del 20% mentre la Campania è stata ferma al palo al 4%. L’aeroporto è, ad oggi, un’infrastruttura essenziale per le tante aziende agricole presenti nella piana del Sele, una «valvola di sfogo anche per i loro prodotti – ha aggiunto Cammarano – Spero che in poco tempo si possa realizzare quest’infrastruttura ferma da 30 anni, un buco in cui spesso sono stati sperperati soldi. E’ ovvio che vada messa in moto e far sì che sia un volano per l’economia della provincia di Salerno». Far decollare lo scalo salernitano è indubbiamente un’occasione di riscatto per tutta l’economia salernitana, anche grazie all’utilizzo di low cost che sono «quelle più appetibili in questo momento e quelle che utilizzano il maggior numero di turisti. «Il turismo gira tanto, gira lavoro, occupazione e la possibilità di creare nuovi posti di lavoro per ragazzi che possono collegarsi al flusso di turismo che può generare l’aeroporto di Pontecagnano», ha poi aggiunto il consigliere regionale. Intanto, è ancora polemica su Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, le due misure varate dal governo per contrastare la povertà ma, secondo il portavoce pentastellato Michele Cammarano, si tratta di «programmi coraggiosi, già inseriti nel programma del M5S. Si tratta di misure che esistono già in altri paesi e l’Italia era l’unica a non avere il reddito di cittadinanza, insieme alla Grecia: era opportuno fornire e agevolare i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro».