di Anna Villani
Giuseppe D’Aniello di soli 28 anni è morto venerdì scorso tra Eboli e Battipaglia mentre a bordo di uno scooter Honda Sh si trovava sulla strada Provinciale 417 Aversana. Per cause ancora in via di accertamenti si è verificato uno scontro mortale con un’Alfa Romeo Stelvio. Per il giovane, originario di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli, non c’è stato – purtroppo- nulla da fare. Appartenente ad una nota famiglia di florovivaisti di cui aveva ereditato la passione, recandosi in delegazione perfino ad Amsterdam per un prestigioso appuntamento internazionale nel settore. Aveva tanti progetti, stroncati sull’asfalto ebolitano. Ma, le pene per la povera famiglia non erano finite. A violare quel dolore così forte da lacerare il petto ci si sono messi pure i ladri che, approfittando dell’assenza della famiglia a casa, si sono introdotti dalla porta di ingresso facendo razzia di tutto ciò che di prezioso potessero portare via: soldi, gioielli, monili, etc. I malviventi si sono poi dileguati nel lato posteriore della casa, rischiando per pochi minuti di trovarsi faccia a faccia con qualche familiare di ritorno. Al rientro dei funerali la scoperta. Si direbbe una vera e propria banda di professionisti che opererebbe tra Salerno e Napoli sfruttando proprio tragici lutti familiari di cui le cronache danno risonanza. La notizia del furto mentre si celebravano i funerali del giovane morto ad Eboli è trapelata nel pomeriggio di ieri e ha lasciato tutti sgomenti in paese. Si tratta di persone senza scrupoli né coscienza, sciacalli al servizio dell’orrore per avere il coraggio di sfidare dolore, sofferenza e camminare sui morti medesimi. Tutto farebbe pensare a persone dedite alla lettura di siti e giornali che approfittando dei funerali di cui, pure questi, si dà notizia sfruttano in modo macabro il momento. Magari giungono nei piccoli paesi o città che siano, chiedono a vicini o concittadini di farsi indicare la casa del defunto per portare il proprio cordoglio ma alla fine portano l’orrore di un gesto verso cui tutti unanimemente provano indignazione. Come si fa? Ma come è possibile che ciò avvenga? La domanda che rimbalza di bocca in bocca. Il consiglio è di prestare la massima attenzione. Il livello di sensibilità comune sta toccando punte paurose che solo solidarietà e lungimiranza potranno fare da barriera. Si attendono ora le immagini della videosorveglianza pubblica e privata per cercare di estrapolare qualche utile fotogramma pe risalire all’identità dei ladri entrati in azione domenica mattina mentre si tenevano i funerali di D’Aniello a Sant’Antonio Abate. Giustizia è anche questa, rispettare la memoria di una persona che non c’è più. Rispettare il dolore e quel vuoto lasciati in chi lo amava.