di Michele Capone
Nel pomeriggio di ieri, il presidente della Virtus Arechi Salerno, in una lunga nota, comunicava il ritiro della squadra dal campionato di B interregionale, al quale la società salernitana avrebbe dovuto partecipare dopo la retrocessione dalla serie B nazionale. La notizia non ha destato sorpresa. In parte già preannunciata nella lettera aperta dello scorso giugno, quando Renzullo condizionava il proseguimento dell’attività al verificarsi di alcune condizioni, in primo luogo impiantistica, paventando la possibilità di portare la squadra altrove, e confermata dall’assenza alle partite da diverso tempo. Ora invece, rinuncia al campionato, e scrive” . ’ ”. E’ evidente il riferimento al mancato palazzetto, ma non chiarisce quali siano gli ostacoli insormontabili. Facciamo il punto della situazione. Renzullo è imprenditore troppo esperto per non conoscere le tempistiche di realizzazione di un’opera pubblica che, secondo le attuali informazioni dovrebbe vedere il via entro il 2024, per meravigliarsi del ritardo. Dovremmo anche dire che spesso, vedi Scafati e Arechi nel 90, sono le vittorie a spingere verso la costruzione di nuovi impianti. Il documento è un po’ ambiguo. Renzullo lascia per il momento “ , . , , , ” Allora perché non continuare? La B interregionale non ha bisogno di grandi impianti, il PalaSilvestri è più che adatto, come ancora di più Capriglia. Nella nota non si parla di cessione del titolo sportivo, che sarebbe un modo anche per recuperare, in minima parte, il grande esborso di danaro che ha elargito in questi anni. Bilancio tecnico- Renzullo ricorda la “ 2; 5 , ”. Dove si giocò quella sfida? Al Palasilvestri gremito, come sempre è stato. Allora perché lasciarlo quando non vi era necessità? Per avere un intero impianto a disposizione si disse, però contemporaneamente partecipava alla gara per l’appalto della gestione del Palasilvestri, con esiti disastrosi. La Virtus venne esclusa nella fase di valutazione del progetto tecnico. Una società che ambiva alla serie A2, aveva presentato un progetto che non raggiungeva un punteggio sufficiente! Il basket è fatto di numeri e le statistiche, consultabili su LNP( la lega delle società di Serie B), dimostrano che dal momento dell’addio al PalaSilvestri, i risultati sono stati sempre peggiori, fino alle ultime due retrocessioni. Cos’è mancato? Il rapporto con la città. Su questo Renzullo dovrebbe fare autocritica. E’ vero, le istituzioni non sono stati vicino, ma la Virtus è stata presente in città?. Non è riuscita a instaurare nessun rapporto con il movimento cestistico cittadino. Ha cercato, come giustamente fa una società professionistica, talenti dappertutto, ma ha completamente dimenticato i ragazzini di Salerno. Sarebbe costato molto aprire un centro minibasket, attivare con il proprio nome e propri istruttori squadre U13 e U14 in città?. Non sarebbero stati dei campioni, ma sarebbero stati orgogliosi di vestire la maglia blaugrana. Quando nacque, la Virtus lanciò lo slogan “ C’è una nuova squadra in citta” Ebbene non è mai stato fatto un tentativo per identificarsi con la città. La nota di Renzullo termina con “ !”- Presidente, insomma, questo” presto” quando avverrà, all’inaugurazione del PalaSalerno?