La trafedia di Scafati. La famiglia: lavorava a nero - Le Cronache Attualità
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La trafedia di Scafati. La famiglia: lavorava a nero

La trafedia di Scafati. La famiglia: lavorava a nero

Per adesso non c’è nessuno iscritto sul registro degli indagati da parte della procura ma sarà materia dei carabinieri della locale tenenza appurare eventuali responsabilità sul decesso del 22enne Alessandro Panariello. Si dovrà valutare in primis se sono stati rispettati i protocolli per la sicurezza nel cantiere e se quel tipo di mansione che svolgeva lo sfortunato operaio poteva essere eseguita da una sola persona. E soprattutto se la posizione lavorativa del 22enne fosse stata regolare.  Al riguardo,   la famiglia si è affidata agli avvocati Agostino Russo e Gennaro Caracciolo per far luce sulla vicenda. “Siamo morti insieme al nostro Alessandro. Faremo di tutto affinché giustizia venga fatta. Sporgeremo querela contro il datore di lavoro anche perché il povero Alessandro non era regolare nonostante lo stesso avesse sempre chiesto di avere un contratto di lavoro. Annachiara (fidanzata di Alessandro) ha provato più volte il suicido insieme a Flora – madre di Alessandro-. Non possono accettare che un ragazzo così giovane è morto. Era umile, un gran lavoratore. Aiutava economicamente, nonostante la sua giovane età, l’intera famiglia..La nostra vita è cambiata per sempre. Saremo destinati ad andare avanti con la morte nel cuore perché niente e nessuno potrà restuirci il nostro Alessandro”, ha fatto sapere la famiglia tramite i legali che questa mattina a Nocera Inferiore presenteranno esposto querela.