Il Comune di Sarno dedica una strada al Caporal Maggiore Massimiliano Randino: appresa la notizia in via ufficiosa, la deputata del MoVimento 5 Stelle, Virginia Villani non ha fatto mancare la sua presenza alla manifestazione di ieri mattina organizzata dalla locale amministrazione comune. L’amministrazione infatti, come spesso in questi casi, non ha fatto i dovuti inviti istituzionali alle autorità civili presenti a Sarno dal 4 marzo, ovvero la Deputata Virginia Villani e la Senatrice Luisa Angrisani. Ma, le due parlamentari sono intervenute proprio in rispetto della memoria del giovane militare.
“Animata dal rispetto istituzionale verso un eroe della città di Sarno e anche da profondi sentimenti di amicizia che mi legano alla famiglia, con profonda commozione e immenso orgoglio ho portato i saluti del ministro della difesa Elisabetta Trenta e di tutto il governo, nonché la vicinanza ai familiari di Massimiliano Randino, primo caporal maggiore, 183º Reggimento “Nembo” della “Folgore”. Con profondo senso civico e di partecipazione, ritengo sia fondamentale per un paese civile tenere sempre vivo il ricordo dei nostri Caduti. Un paese senza memoria, è un paese senza futuro. Per questo motivo tributare un ulteriore e doveroso omaggio ad un “Soldato che, nell’adempimento del proprio dovere, contribuirà sicuramente a tenere alto l’ideale di pace e di solidarietà tra i popoli”. Già insignito della nel dicembre del 2009 Croce d’Onore alle vittime di atti di terrorismo o di atti ostili impegnate in operazioni militari e civili all’estero, il Caporale Maggiore Capo Massimiliano Randino era un ragazzo coraggioso, un uomo fedele al giuramento prestato che aveva costantemente ispirato la propria azione al senso del dovere, allo spirito di sacrificio e al bene comune, rappresenta per tutta la nostra comunità nazionale un fulgido esempio di coraggio ed eroismo per tutti noi e soprattutto per i giovani” continua la deputata Villani “La comunità locale e nazionale non può e non deve dimenticare il sacrificio di un giovane morto mentre serviva l’Italia. L’intitolazione di una strada in sua memoria assume un significato simbolico: la via della dedizione e dell’assunzione delle proprie responsabilità. I nostri giovani militari impegnati in missioni di pace operano per la stabilità e la sicurezza del nostro Paese più di mille ministri e mille governanti”. Questa la motivazione con la quale fu insignito dal Presidente della Repubblica della “Croce d’onore alla memoria”: “Paracadutista dalle straordinarie qualità umane e morali, comandato in missione di pace in terra afghana, nell’ambito dell’operazione ISAF: ha contribuito costantemente, con perizia e assoluta dedizione, al conseguimento degli obiettivi della missione. Militare dotato di eccelse virtù professionali, il 17 settembre 2009, nel corso di una attività di scorta all’interno dell’abitato di Kabul, immolava la sua giovane vita nell’adempimento del dovere, a causa dell’esplosione di un ordigno occultato proditoriamente su apposito automezzo che investiva il veicolo su cui era a bordo. Fulgidissimo esempio di sublime coraggio che, con il suo estremo sacrificio, ha contribuito in modo significativo ad accrescere il prestigio dell’Italia e della Forza Armata in ambito internazionale, tenendo alti gli ideali di pace e solidarietà. Kabul (Afghanistan) – 17 settembre 2009”.