«La Sist costruisce sul Fusandola senza permesso, va sospeso tutto» - Le Cronache
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«La Sist costruisce sul Fusandola senza permesso, va sospeso tutto»

«La Sist costruisce sul Fusandola senza permesso, va sospeso tutto»

Andrea Pellegrino

Permesso “sospeso” dal Comune di Salerno ma la Sist ha già provveduto a realizzare il parcheggio interrato al di sotto della mezza luna del Crescent. Si edifica, dunque, nell’area dell’ex Jolly Hotel. Qui – sull’ex tracciato del Fusandola – dovrebbe sorgere un nuovo pezzo del Crescent per ospitarci uffici, case ed una struttura ricettiva. Ma le carte non starebbero al loro posto. Tant’è che il Comitato No Crescent e Italia nostra sono ritornati alla carica chiedendo al Tar di Salerno di sospendere i lavori, quindi le autorizzazioni rilasciate dal comune. Già in precedenza Italia Nostra e No Crescent ave- vano inoltrato richiesta cautelare ai giudici amministrativi, risoltasi con un nulla di fatto proprio in considerazione di un permesso di costruire sospeso, quindi condizionato, rilasciato dal Comune di Salerno. «Ci siamo accorti, però – dicono Oreste Agosto ed Enzo Strianese – che i lavori sono iniziati e sono in corso. Tutto questo senza un cartello e soprattutto senza un permesso di costruire valido a tutti gli effetti». Tra l’altro, secondo l’architetto Enzo Strianese, in quell’area ci sarebbero «particelle ancora da sdemanalizzare». Ma soprattutto difficili da «sdemanalizzare, considerata la presenza del tracciato del fiume» ed anche di una porzione «che appartiene al demanio ferroviario». In quella zona, infatti, si ricordano i binari ferroviari per il trasporto delle merci dal porto alla stazione. «La circostanza più eclatante – spiega l’avvocato Agosto – è che la Sist srl non è nemmeno proprietaria dell’area di sedime del fabbricato. La Sist non è proprietaria dei necessari mq 1600 (in atti 1200 mq circa) che corrispondono all’area di sedime del fabbricato da realizzare del settore 6. Tale circostanza è inequivocabilmente imputabile alla presenza dell’originario tratto del torrente Fusandola, che appartiene al demanio idrico necessario inalienabile dello Stato, mai sdemanializzato né sdemanializzabile o alienabile, ma soprattutto non usucapibile». Secondo l’avvocato amministrativista (che insieme all’avvocato Pierluigi Morena ha presentato il ricorso), dunque, «la sospensione del permesso che abbiamo impugnato è necessaria per tutelare l’interesse pubblico, non solo ambientale, paesaggistico, urbanistico, demaniale, ma anche della sicurezza pubblica e privata, atteso che non è assolutamente legittimo e soprattutto logico con- sentire l’edificazione di un edificio su un torrente plurivincolato, anche a seguito della alluvione del 1954». Ma non è tutto. In sede penale la battaglia sul Crescent prosegue ed oggi ci sarà una nuova udienza del processo che vede tra gli imputati anche l’ex sindaco – attuale governatore della Campania – Vincenzo De Luca. Ed Italia Nostra e No Crescent chiedono chiarezza anche su un esposto presentato nel dicembre 2016 sulla deviazione del torrente Fusandola. Ma attualmente, su quest’ultima denuncia, non ci sarebbero notizie da parte della Procura di Salerno. In sede civile, invece, è proprio la Sist che rivendica i diritti edificatori dell’intero comparto. Qui è aperto un nuovo contenzioso tra la società ed il Comune di Salerno. Materia del contendere, appunto, la mancata previsione nel bando del diritto di prelazione a favore dei soggetti privati presenti nel sub comparto. Insomma alla stessa società proprietaria dell’ex Jolly Hotel. A quanto pare la Società immobiliare Santa Teresa, guidata da Maurizio Dattilo, subentrata a quella del più noto Chechile (entrambi coinvolti anche nel pro- cesso penale sul Crescent) sulla gestione dello storico albergo, era intenzionata a costruire l’intero Crescent o almeno a sfruttare il di- ritto di prelazione sulla vendita dei diritti edificatori per la realizzazione della mezza luna, andati dapprima alla Cofeger di Corrado Salustro e poi alla Crescent srl di Rainone, Ritonnaro e Favellato. Il contenzioso tra la Sist ed il Comune di Salerno risale all’agosto del 2010. Da allora, praticamente, tra rinvii e precisazioni il processo civile è passato abbastanza sotto traccia.