di Andrea Pellegrino
«Mayday, mayday», Pisticci chiama, Salerno risponde. Capita che nel mentre si cerchi, da decenni, di far decollare lo scalo aeroportuale di Pontecagnano Faiano, una folta delegazione di Salerno vada a sottoscrivere una intesa con Pisticci (Matera), dove si punta a trasformare lo scavo da aviosuperficie ad aeroporto nazionale con tanto di biglietteria e controllo passeggeri. Così, ieri mattina, Roberto De Luca (assessore al bilancio), Alessandro Ferrara (presidente del Consiglio comunale), Giuseppe Canfora (presidente della Provincia di Salerno) ed il suo vice Carmelo Stanziola, sono volati in Basilicata per sottoscrivere l’accordo, i cui dettagli sono ancora del tutto oscuri.
Di sicuro a Matera hanno accolto con entusiasmo l’intesa. Al punto che pochi minuti dopo l’appuntamento di ieri mattina, assessore lucano alle infrastrutture, Nicola Benedetto ha annunciato: «La pista Mattei di Pisticci da aviosuperficie diventerà aeroporto nazionale con tanto di biglietteria e controllo passeggeri. Io credo che – ha aggiunto – in pochi mesi, tre o quattro al massimo, dopo aver ottemperato alle prescrizioni dell’Enac, avremo qui a Pisticci un aeroporto di terzo livello in cui si potrà raccogliere l’utenza non solo lucana anche quella del tarantino e dell’alto Jonio calabrese». Il tutto con l’assenza completa di tutti i vertici dello scalo “Costa D’Amalfi” che conta al suo interno due assetti manageriali: il consorzio e la società di gestione e che, per l’occasione, sarebbe stato forse l’unico protagonista a dettare la linea e sancire l’intesa. Ed invece non è stato così. Probabilmente ci avrà pensato la stessa regione Basilicata che detiene una quota azionaria della società di gestione del Salerno-Costa d’Amalfi ed è impegnata, nel contempo, in programmi di voli e potenziamento del “Mattei” di Pisticci. Per l’ente lucano, dunque, non resta che l’imbarazzo della scelta. E chissà su quale pista deciderà di decollare. Forse su quella di casa loro, con tanto di placet delle istituzioni salernitane. Ma a pensar male si fa peccato.