di Antonio Abate
Negli ultimi mesi stiamo assistendo alla crescita esponenziale della richiesta di interventi psicologici qualificati a sostegno delle persone, di gruppi e di comunità che stanno facendo i conti con le ferite lasciate dalla pandemia nelle nostre vite e nelle relazioni sociali. In questi ultimi giorni, poi e per ragioni meno drammatiche, siamo anche venuti a conoscenza del ruolo significativo che la psicologia per lo sport ha avuto nel raggiungimento di importanti traguardi olimpici. Insomma, sfaccettature diverse di uno stesso fenomeno: la presenza dello psicologo come promotore della crescita personale e collettiva e come supporto qualificato nelle sfide quotidiane. Di fronte a questo scenario, che potremmo chiamare di emergenza sociale post-pandemica, Salerno si fa trovare pronta. L’università di Salerno, che ha una lunghissima tradizione nella formazione di figure professionali legate al mondo dell’educazione e dell’intervento sociale, ha attivato un Corso di Laurea Magistrale in Psicologia di Comunità per i Contesti Formativi, per il Benessere e per lo Sport. Al corso, le cui iscrizioni si chiudono il 27 agosto, possono accedere laureati in psicologia in possesso di una laurea triennale o coloro che, pur provenendo da altra laurea magistrale, hanno maturato almeno 88 CFU in almeno 6 settori scientifico-disciplinari dell’ambito psicologico. Possono, inoltre, partecipare alla prova di accesso, sub condicione, anche i candidati che, pur non essendo ancora in possesso degli 88 CFU in almeno 6 settori scientifico disciplinari nell’ambito psicologico, come stabilito dal bando, conseguiranno tale requisito entro il 28 febbraio 2022. Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito web dell’Università degli Studi di Salerno (https://corsi.unisa.it/44225). A realizzare questa nuova proposta formativa saranno i professori di area psicologica Ruggero Andrisano-Ruggieri, Elisa Cavicchiolo, Mauro Cozzolino, Chiara Fioretti, Laura Girelli, Monica Mollo e Pina Marsico. Ed a spiegare meglio il corso ci pensa la professoressa Marsico che nel settore della psicologia e della formazione vanta un bel po’ di esperienza in Italia ed all’estero. «Lo scopo è quello di preparare psicologi in grado di operare nei diversi contesti di formazione e promozione del benessere individuale e collettivo. Il corso vede la luce dopo molti anni – sostiene la prof. Marsico – ed è l’esito del lavoro di tante persone. Si tratta di un risultato importantissimo per l’ateneo salernitano e per questo si deve senza dubbio ringraziare il Magnifico Rettore Professor Vincenzo Loia, il Prorettore Professor Maurizio Sibilio e la Direttrice del Dipartimento di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione Professoressa Paola Aiello. Va dato ovviamente il giusto merito al gruppo dei professori dell’area psicologica che hanno profuso tanto impegno straordinario affinché quello che era un progetto si trasformasse in realtà». Un esordio calibrato. «Per la verità Salerno ha una lunga tradizione nella ricerca psicologica nella psicologia e nello sviluppo dell’educazione. – sostiene la “prof” e ultimamente ha ricevuto un significativo riscontro per che promuovo lo sport come arena di promozione sociale. Da sempre, dunque, abbiamo investivo in percorsi formativi e di ricerca volti alla promozione del benessere, al contenimento del rischio psicosociale, e, in generale, ad uno stile di vita armonica e in grado sviluppare il potenziale delle persone e della comunità». «Il corso di studi risponde ad esigenze concrete – sostiene la professoressa Marsico – come per esempio quelle derivanti dalla condizione pandemica che ha causato moltissimi problemi oggi drammaticamente evidenti tanto nel tessuto sociale quanto nel vissuto soggettivo. Basti pensare alla gestione della propria vita durante il lockdown, ai timori per gli effetti della pandemia, o anche alla complessa gestione della didattica a distanza e alla necessità di tutelare sé stessi e i propri cari. Ci sono state delle persone che hanno purtroppo vissuto dei drammi avvertito forti disagi, come la perdita di un caro o l’assenza di lavoro con importanti ripercussioni nella propria sfera di vita. Di fronte a scenari complessi come questi, la figura dello psicologo risulta una risorsa importante». Dunque ci sono anche prospettive reali di lavoro, per essere concreti: «Si, il programma nazionale di ripresa e resilienza apre a scenari interessanti, come ad esempio la presenza dello psicologo nei contesti scolastici». La figura dello psicologo è però ancora percepita come elitaria. «La nostra intenzione è proprio quella di sfatare questo mito. La nostra deve essere una presenza di comunità, ben integrata nel tessuto sociale per dare sostegno, favorire la crescita e promuover il benessere psicologico».