La Provincia e l’inverno democratico dei De Luca - Le Cronache
Attualità

La Provincia e l’inverno democratico dei De Luca

La Provincia e l’inverno democratico  dei De Luca

di Salvatore Memoli

Il Partito Democratico si arrende alla ricerca di una condivisione ed allargamento del coinvolgimento della base dei suoi iscritti e militanti e ripiega sul cerchio magico dal quale sarà inevitabilmente stritolato. Un errore ripetuto all’infinito, in tutti i livelli di partecipazione democratica del potere che gestisce. Si continua a scegliere i rappresentanti nelle istituzioni, secondo criteri di affidibilità personale, da cui non sfugge niente. Nelle caselle dei vertici Regionali, Comunali, nelle partecipate, nella sanità, ovunque si deve designare una rappresentanza. Ed ora è tempo della Provincia, un Ente che potrebbe essere volano di tutto il territorio e che, per effetto della riforma di Del Rio, è diventato una nuova lottizzazione che si aggiudica la politica con risultato muscolare. Il vertice della politica sarà eletto da Sindaci e Consiglieri della Provincia, con un’altra elezione blindata. Vince chi guida più amministrazioni Comunali del Salernitano, una vittoria scontata, a tavolino, una vittoria che odora di naftalina elettorale, perché non potrà mai essere in sintonia con gli orientamenti elettorali del popolo sovrano. Dopo le ultime elezioni nel nostro Paese, se il sistema elettorale per le elezioni alla Provincia attribuisse ai cittadini la scelta democratica dei suoi rappresentanti, nessun risultato sarebbe scontato. Questo fatto continua a rafforzare le fortune politiche di schieramenti politici che fanno capo al Presidente della Regione Campania. Un incasso a costo zero di buoni risultati che conservano la sua leadership su un territorio che è già stanco di scelte non condivise. Purtroppo quello che non potranno cambiare gli elettori cittadini, verosimilmente, potrà essere distrutto dal sistema persistente che al suo interno ha mal di pancia e qualche defezione. L’attuale Presidente della Provincia Strianese è persona mite e laboriosa, non appare ma lavora, avrebbe meritato la riconferma. Prima della sua scelta era inizialmente prevista la designazione del Sindaco di Cava dei Tirreni, Vincenzo Servalli, messo da parte- destituito- senza veri motivi, creando una crisi nei rapporti politici con lo stesso e con Cava dei Tirreni che resta sempre la più grande comunità civile del Salernitano. Ora tocca a Strianese lasciare. Avrebbe potuto dipingere la luna, non sarebbero stati i suoi eventuali meriti a preferirlo all’astro nascente Alfieri. Alfieri aspetta da tempo uno spazio più ampio ed autorevole nel Partito Democratico e nel potere di quell’area politica. Ha ragione perché ha numeri dalla sua parte, ha crediti maturati, fritture di pesce offerte per consacrare la vittoria di tutti. Dunque deve passare all’incasso, deve recuperare il centro della scena politica, dell’agone istituzionale. Alfieri é capace, é dinamico, é referenziato e supportato da un consistente sostegno elettorale che si é accresciuto dopo la sua elezione a Sindaco della ridente cittadina di Capaccio-Paestum. Ha sfornato idee, realizzato progetti ambiziosi, ridisegnato il territorio, coinvolto personaggi di tutti gli ambiti sociali, culturali ed economici. Alfieri é un leader tra tanti amministratori locali che avvince con la sua progettualità e che coinvolge in obiettivi, anche se quelli territoriali sono stati, fin qui, di difficile realizzazione. Le sue capacità ci danno l’idea che sarà destinato ad occupare spazi e ruoli politici che non gli sarà difficile ottenere se si considerano la sua età e la sua determinazione che porteranno ad oscurare molti personaggi creati in provetta, figli di un laboratorio politico di Vincenzo De Luca che non riuscirà a superare i modesti livelli raggiunti. > La Provincia consoliderà il potere e la leadership di Franco Alfieri che non la manderà a dire a nessuno. Pretenderà di avere quello che si é costruito da solo e che al confronto non tema il confronto con nessun rappresentante dell’ organigramma partitico e politico provinciale di De Luca-PD. Alfieri sarà l’erede di De Luca, che lo voglia o meno. A meno di mosse imprevedibili che possano ad un tempo imporgli il fine corsa anticipato. Ma in quel momento la lotta sarà dura ed irreversibile. De Luca era stato avvertito, anche il potente Golia finì sotto i colpi di un astuto Davide. Finì così Golia perché era scritto nei cieli, é un fatto inevitabile quando l’usura mostra tutta la sua evidente inadeguatezza, ai tempi che cambiano. Cosa loro, direbbero in tanti. Quelli che hanno uno sguardo penetrante e profetico ci vedono già l’inverno politico dei De Luca.