di Salvatore Memoli
Si chiama nemesi quel processo di ripiegamento che permette di fare a determinate persone o a periodi della storia quello che non avrebbero mai voluto fare ovvero il contrario di ciò che hanno fatto o visto fare. In effetti é un capovolgimento di valori, di opzioni, che cambiano tutto, e concretizzano quello che non avrebbero mai voluto fare. De Luca voterà alle europee un socialista. Non uno qualsiasi, il Segretario Nazionale del Partito Socialista Enzo Maraio! Per la verità si tratta di persona meritevole, dinamica e degna di stima. Ma la stima che possiamo riconoscergli noi non é la stessa di quella che gli riserva Vincenzo De Luca. Il Governatore, a giusto motivo, è in guerra con la segretaria del suo partito Elly Shlein e per questo ha deciso di non votare i suoi candidati del PD, nella sua Regione Campania. Occasione ghiotta per Maraio! Non gli sarà sembrato vero che per dispetto sarà stravotato da tutte le truppe cammellate del Ras dei voti del Sud e non crederà ai suoi occhi se avrà un posto in Parlamento Europeo, a dispetto di Annunziata ed altri sodali del PD. Buono per lui, nonostante molti dei suoi compagni gradirebbero un non risultato elettorale pur di contare i voti reali del Partito Socialista. Ma tant’è!
Mi risparmio il cursus honorum di Maraio tra le braccia di De Luca, concluso con l’incarico di responsabile dell’Ufficio di rappresentanza della Regione Campania a Roma che ha fatto storcere il naso ai compagni socialisti. Ma più di tutto sarà stato come vincere la lotteria per Maraio sapere che De Luca farà convergere i suoi voti su di lui, per contare e per contarsi!
É qui che entra la nemesi per De Luca che si é distinto sempre per aver accoppato la storia dei socialisti salernitani, la guida pragmatica, intelligente e condivisa della città di Vincenzo Giordano, il regno illuminato di Carmelo Conte, la sua capacità di promuovere progetti coraggiosi e l’impegno per portarli tutti a finanziamento, ereditati da lui a costo zero, l’azzeramento di una storia socialista, criminalizzata e vilipesa. Finora De Luca si era dedicato solo al sostegno di un altro socialista voluti come Sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ma questi aveva dismesso la casacca con il garofano! Oggi, si supera e indossa l’abito elettorale socialista, imponendolo a quel vasto parterre di seguaci per sostenere Maraio. Per far vincere un outsider e schiacciare gli zebedei a quelli del suo partito che non ama.
Non so se De Luca ama i socialisti, in questo caso. Se li amasse dovrebbe votare quel galantuomo del figlio di Carmelo Conte, Federico, che ha aderito ed accettato la candidatura nella lista del Pd, restando sostanzialmente un socialista di antica scuola. De Luca sceglie una strada di adulazione socialista per convenienza e per farlo diventa socialista di circostanza.
Una bella nemesi che riscatta i socialisti? Una scelta che lascia riflettere molto e che alla fine ci fa capire che la coerenza di De Luca lo spinge tra le braccia dei socialisti che diventano ancora una volta la sua ancora di salvezza.
Una scelta ben ponderata o un azzardo? Nel gioco delle bocce, i grandi giocatori dicono che la peggiore palla può dare il miglior punteggio. Per De Luca o per un partito e i suo schieramento elettorale che ne ricaverà un vantaggio?
I disegni del Governatore non sono tutti comprensibili.