La metropolitana di Salerno riparte dal 3 settembre - Le Cronache Salerno

di Erika Noschese

Il 3 settembre si avvicina e, con esso, la tanto attesa riattivazione della metropolitana leggera di Salerno. Dopo una pausa di otto mesi, necessaria per importanti lavori di potenziamento, la città si prepara ad accogliere nuovamente un servizio che la Filt Cgil, per bocca dei suoi segretari Gerardo Arpino e Carmen Morra, definisce un “tassello fondamentale” per la mobilità urbana e provinciale. L’accoglienza del sindacato è pienamente positiva, perché vede in questa ripartenza un passo concreto verso un modello di mobilità più moderno, sostenibile e, soprattutto, integrato. I lavori effettuati non sono stati un semplice maquillage, ma hanno puntato a migliorare l’efficienza del servizio. La realizzazione del nuovo binario 8 presso la stazione centrale e l’eliminazione del segnale di protezione a Torrione sono modifiche tecniche che avranno un impatto diretto sulla fluidità della linea e sulla riduzione dei tempi di percorrenza. Questi accorgimenti, apparentemente secondari, rafforzano il ruolo della metropolitana come fulcro di interscambio. Chiunque arrivi a Salerno dai comuni limitrofi in autobus, ad esempio, potrà ora raggiungere il cuore della città in modo più rapido e senza intoppi, creando un virtuoso circolo di efficienza tra i diversi mezzi di trasporto. OLTRE LA LINEA: L’ORIZZONTE DI UN SISTEMA DI TRASPORTI INTEGRATO Il comunicato della Filt Cgil va ben oltre la cronaca della riapertura, dipingendo un quadro ambizioso per il futuro dei trasporti salernitani. La metropolitana, infatti, non viene vista come un servizio fine a sé stesso, ma come il primo anello di una catena intermodale che deve connettere pendolari, studenti e lavoratori con tutti i principali poli della mobilità. In questa prospettiva, l’allungamento della linea fino a Lancusi, un progetto cruciale per servire il polo universitario, e il futuro, e ancora più strategico, collegamento con l’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi e del Cilento sono visti come elementi determinanti. Questi investimenti non servirebbero solo a migliorare la vita quotidiana dei residenti, ma diventerebbero volano di sviluppo per l’intero territorio, potenziando il turismo, il commercio e l’economia locale. La visione sindacale è chiara: una rete di trasporti capillare e ben connessa è la chiave per valorizzare e rendere più competitivo l’intero sistema provinciale. LO SVILUPPO INFRASTRUTTURALE CAMMINA A BRACCETTO CON I DIRITTI DEI LAVORATORI Un punto fondamentale, e che la Filt Cgil Salerno tiene a sottolineare con forza, riguarda il rapporto tra sviluppo infrastrutturale e qualità del lavoro. Il sindacato ribadisce che ogni avanzamento del sistema dei trasporti deve necessariamente andare di pari passo con la tutela dei diritti dei lavoratori e con la valorizzazione dei servizi pubblici. Una visione integrata, che garantisca il diritto alla mobilità dei cittadini, non può prescindere da una seria e concreta considerazione delle condizioni lavorative e del benessere di chi, ogni giorno, contribuisce a far funzionare il sistema. La riapertura del 3 settembre non è solo un “ritorno”, ma un segnale che indica la direzione giusta: quella della programmazione a lungo termine e dell’intermodalità, una strada essenziale per assicurare a Salerno e alla sua provincia una mobilità davvero al passo con i tempi e con le esigenze di cittadini e territori. La speranza è che questo primo passo sia il preludio di una rete di trasporti moderna e funzionale, che possa supportare la crescita e lo sviluppo di un’intera comunità.