Salerno rende onore ai caduti e alle forze armate. Ieri mattina alle 10.30 si è tenuta nel cortile antistante la prefettura la manifestazione per la celebrazione del 4 novembre. Un giorno in cui fermarsi a ragionare e ricordare che cose come la libertà non sono scontate. 4 novembre 1918 una data scalfita nella roccia della storia, l’armistizio tra il regno d’Italia e le forze austro – ungariche, che pose fine al primo conflitto mondiale. Brevi ma intensi momenti hanno caratterizzato tutta la cerimonia. Ad aprire la celebrazione le note dell’inno di Mameli, che hanno fatto da sottofondo all’alza bandiera, le parole del canto degli italiani sono state cantate non solo dalle diverse forze armate presenti, ma anche e soprattutto dai civili. Dopo che il tricolore è stato innalzato al cielo, è stato letto il messaggio del Ministro della Difesa Giampaolo di Paola, che ha sottolineato come lo sforzo dei militari italiani è stato sempre e comunque riconosciuto, non solo dallo stato italiano ma anche dalle organizzazioni estere, Unione Europea e a Alleanza Atlantica su tutte. Non poteva mancare in questo giorno un ricordo per le famiglie dei caduti, che si son viste portare via i loro cari, che hanno coraggiosamente posto la loro vita per la salvezza di terre oltre i confini italiani. Più volte è stato ricordato il soldato Tiziano Chierotti, morto per proteggere la nascente democrazia afghana. Successivamente il prefetto di Salerno Gerarda Maria Pantalone, ha dato lettura del messaggio del presidente della repubblica Giorgio Napolitano, in cui è stato sottolineato l’importanza dell’ unità nazionale. Spirito di coesione del popolo raggiunto anche attraverso le trincee, dove ragazzi provenienti da diversi parti dello stivale, hanno lottato fianco a fianco, per un unico scopo, liberare la nazione dallo straniero. L’Italia esportatrice di pace, questo è stato evidenziato e sottolineato più volte nel discorso che il Prefetto ha rivolto alle persone che si sono raccolte in piazza Amendola, per onorare la memoria di coloro che hanno anteposto alla loro vita il bene del popolo. La memoria del passato che però va trasmessa ai giovani, questo uno dei messaggi che si possono trarre dalla manifestazioni di ieri, davanti ai microfoni, infatti, non solo autorità civili e militari ma anche un ragazzo del liceo classico De Sanctis, Giuseppe Pellegrino che ha letto le pagine del diario del milite Antonio Lo Chiummo, e poi la studentessa del liceo classico Tasso, Alessandra Lo Santo ha letto una poesia di Ada Negri. Non si può vivere il presente senza ricordarsi che molte di quelle cose che si danno per scontate, libertà su tutte, sono state guadagnate con il sudore e con il sangue di chi un tempo non ha temuto la morte pur di liberare la sua terra, questo è il messaggio conclusivo che è stato trasmesso dalle parole non solo delle autorità, ma anche dei ragazzi che ieri mattina incuranti del maltempo hanno reso omaggio alle forze armate.