di Andrea Pellegrino
Ancora riunioni per risolvere il caso Campania. Ieri sera un vertice con Guglielmo Epifani a Napoli avrebbe affrontato con determinazione la vicenda primarie Pd. Con l’ex segretario nazionale della Cgil l’intero gruppo anti primarie che sulla carta avrebbe raggiunto il 70 per cento delle firme necessarie per annullare la competizione interna. Entro oggi una soluzione dovrà essere trovata. A quanto pare anche i vertici del Nazareno avrebbero lanciato l’ultimatum: si decida entro lunedì. Se si dovesse andare verso l’annullamento – secondo la procedura – occorrerà convocare una assemblea regionale del partito in via d’urgenza. In caso contrario domenica si apriranno le urne per la scelta del candidato Governatore della Campania che avrà il compito di rappresentare il centrosinistra. Allo stato mancherebbe ancora l’unità sul nome da proporre per superare le primarie. C’è Lorenzo Guerini (vicesegretario nazionale) che spingerebbe per Gennaro Migliore (che tra l’altro è anche candidato alle primarie) ed Epifani che vorrebbe Gino Nicolais, quale soluzione di alto profilo. Poi ci sarebbe al vaglio la terza via: quella istituzionale che porterebbe direttamente verso Assunta Tartaglione. Ma al momento nulla pare definito. Non fosse altro che oltre al nome unitario, le varie anime e correnti democrat si dovranno accordare anche sul prossimo assetto di governo in caso di vittoria. Sulla scrivania di Matteo Renzi ci sarebbero però i due nomi più accreditati: Migliore e Nicolais. Da Roma però la Serracchiani, che è vicesegretario nazionale del Pd, fa sapere che «sulle primarie in Campania deciderà il partito campano. Credo ci sono tutte le condizioni per ragionare e trovare soluzioni». La Serracchiani, dalla sua, ribadisce che «servono regole chiare, che non debbano essere interpretate. Per il resto, a fronte di alcune criticità non è il caso di buttare l’acqua sporca con il bambino visto che abbiamo fatto un grande passo avanti con le primarie». Intanto sul caos Campania intervengono anche Bossa e Piccolo: «Leggiamo in alcune interviste che tutte le ‘anime’ del Pd campano, eccetto De Luca e Cozzolino, sarebbero favorevoli alla cancellazione delle primarie. Non sappiamo come abbiano fatto a conteggiare le anime. I sottoscritti, e molti altri, pur non avendo alcun interesse personale né di cordata, sono favorevoli alle primarie e contrari a qualunque manovra di palazzo. Non ci servono uomini e decisioni calate dall’alto. Ci servono decisioni condivise e scelte serie». «Lo abbiamo detto e lo ripetiamo dal primo giorno – continuano i due parlamentari -; dalla situazione campana, dopo tanti rinvii e tentennamenti, si esce solo con lo svolgimento delle primarie, condotte in un clima di trasparenza e rigore. Dalla consultazione popolare, come in tutte le regioni italiane, uscirà il candidato. E a lui toccherà il compito di costruire, con tutto il partito, un progetto che faccia voltare pagina alla Campania. Non ci sono altre soluzioni. Non ci sono altre strade». Oggi, intanto, alle ore 17,00 il sindaco decaduto di Salerno Vincenzo De Luca incontrerà i consiglieri comunali del suo gruppo, il suo staff elettorale e politico ed il gruppo dirigente del Pd all’interno del comitato elettorale “Mai più ultimi” di piazza Amendola. All’ordine del giorno naturalmente il caos primarie ma a quanto pare si valuterà anche l’eventuale piano B nel caso in cui si dovesse annullare l’appuntamento di domenica. Non va meglio, infine, neppure nel Nuovo centrodestra, dove il gruppo dirigente ancora deve prendere una posizione. La linea nazionale parla di una ritrovata intesa con Stefano Caldoro ma alcuni gruppi campani vorrebbe stringere accordi con il Partito democratico. Oggi l’argomento sarà al centro della direzione del Nuovo centrodestra che dovrà sciogliere la riserva sulle prossime elezioni regionali.