La linea “leggera” del cartellone di prosa - Le Cronache
teatro Spettacolo e Cultura

La linea “leggera” del cartellone di prosa

La linea “leggera” del cartellone di prosa

Alfredo Balsamo ha presentato a Palazzo di Città i titoli della nuova stagione del teatro Verdi e della Sala Pasolini. Sino al 9 luglio, la vendita degli abbonamenti in prelazione, a seguire botteghini aperti per i nuovi abbonati

 

Di Olga Chieffi

Continua la linea “leggera” della prosa del Teatro Verdi completamente tra le mani del dominus Alfredo Balsamo, il quale propone e sceglie per i massimi teatri cittadini. A palazzo di Città, Alfredo Balsamo, ospite del sindaco Vincenzo Napoli, con al suo fianco Ermanno Guerra e Giuseppe “Peppe” Zinicola, ai vertici della direzione del Teatro Pubblico Campano, ha svelato i titoli e i protagonisti del cartellone, che verrà inaugurato il 3 novembre, con la versione teatrale del film “I fratelli De Filippo”, che non è affatto il sequel della pellicola, come si è lasciato intendere nel corso dell’incontro ma, la costruzione della narrazione, attraverso una serie di scene madri introdotte e collegate dallo stesso Rubini, e rappresentate in uno spazio essenziale, evocante gli inizi del teatro  dei De Filippo. Ad interpretare i ruoli del racconto, saranno gli stessi attori del film. Rubini, oltre a curare la regia dello spettacolo, interpreterà anche l’antagonista Vincenzo Scarpetta e il resto dei ruoli. Lo spettacolo fa parte di un progetto articolato che prevede anche una continuazione cinematografica della storia dei De Filippo fino allo scioglimento del trio e alla realizzazione di Napoli Milionaria da parte di Eduardo, e già in questa versione teatrale saranno presenti elementi di racconto che anticiperanno le vicende successive. Dal 17 al 20 novembre ritorna a Salerno  Virginia Raffaele torna al Teatro e lo fa Samusa’ per la regia di Federico Tiezzi, quel taci nel linguaggio dei giostrai. In ‘Samusà’ la star è sola sul palcoscenico, con attorno soltanto tre giocolieri per spettacolarizzare gli intervalli fra una scena e la successiva. Da Patty Pravo a Ornella Vanoni, da Carla Fracci a Sabrina Ferilli, ma c’è spazio anche per Giorgia Meloni e la satira politica, in un ‘one woman show’, con tante “grandi” donne. Egemonia della risata per l’inaugurazione di dicembre con Alessandro Siani che si cimenterà in Extra liberta’ live tour, prima di dar spazio alla lirica e riprendere nel 2023, quando dal 19 al 22 gennaio tornerà anche Daniele Finzi Pasca, che dopo il deludente “Azul”, proporrà  “Nuda”, che racconta stavolta di due gemelle, una che racconta, l’altra evocata nel suo essere nata già santa, ingombrante fin dal primo momento, venuta alla luce con la proverbiale “camicia” della fortunata, anche se il piedistallo si trasformerà in sacrificio. Seguiranno due appuntamenti legati tra loro dalla pazzia risolutiva, con Uomo e galantuomo, in cui Eduardo mette in scena “la debolezza e la miseria umana” che emergono dal “dissidio tra la realtà delle passioni umane e la necessità delle convenzioni sociali”, in scena dal 16 al 19, affidato a Geppy e Lorenzo Gleijeses con Ernesto Mahieux e la regia Armando Pugliese e dal 2 al 5 marzo, Gabriele Lavia, in doppia veste di attore e regista e Federica Di Martino ne’ “Il berretto a sonagli” di un Luigi Pirandello convinto com’era che per restare sani di mente nella società civile occorra più di un pizzico di follia, ma bisogna tener, purtroppo, tenere accordato lo “strumento” , senza lasciar “sferrare” la corda pazza. Tra i due capolavori, un altro remake di film dal 23 al 26 febbraio, Perfetti sconosciuti, scritto e diretto da Paolo Genovese, dedicato all’amicizia, tanto quella al maschile quanto quella al femminile, un copione sull’ipocrisia della società italiana, che passa per i comportamenti e per  il linguaggio. Dal 16 al 19 marzo, “Mummenschanz – I musicisti del silenzio”, con Floriana Frassetto, Sara Hermann, Christa Barrett, Oliver Pfulg, David Labanca, un itinerario fantastico e poetico, un racconto giocoso e interattivo rivolto a tutte le generazioni. Finale con Silvio Orlando in “La vita davanti a se'”, di Romain Gary con l’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre, la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville: Orlando – istrionico, buffo, commovente – diventa quel bambino, in un monologo che non concede tregua né a lui né al pubblico. Sei gli spettacoli nella Sala Pasolini. Il 25 novembre con Franco Arminio in “La cura dello sguardo”, il 16 dicembre “Titina la magnifica”, regia di Francesco Saponaro, il 18 gennaio Marco Baliani in “Rigoletto: la notte della maledizione”, con il Duo Bandini/Chiacchiaretta, il 22 febbraio, “La valigia” di Sergei Dovlatov, adattamento teatrale di Giuseppe Battiston e Paola Rota, il 6 marzo, Isabella Ragonese in “Da lontano”, scritto e diretto da Lucia Calamaro, il 21 marzo Andrea Pennacchi in “Pojana e i suoi fratelli”, musiche dal vivo di Giorgio Gobbo e Gianluca Segato.