Andrea Pellegrino
Passi per i due milioni di visitatori, per gli hotel pieni e per il commercio in ripresa ma sostenere che le “Luci d’Artista” trainino la Costiera Amalfitana è abbastanza azzardato Sarà l’euforia del Natale, della festa di un club della Salernitana, ad aver fatto spingere il governatore della Campania sull’acceleratore della difesa del suo luminoso evento milionario. Non fosse altro che i numeri parlano chiaro ed alcuni elementi sono oggettivi. La Costiera Amalfitana vive di turismo quasi tutto l’anno. Ad eccezione, questo è vero, di alcuni mesi invernali che non sono sicuramente quelli natalizi. Amalfi, Positano e Ravello, sono riconosciute ancor prima dell’avvento delle “Luci d’Artista” in tutto il Mondo e sono state, sia in estate che durante il periodo natalizio, punto di riferimento di turisti stranieri. Ed in Costiera Amalfitana le parole del governatore non sono passate inosservate, anche con immancabili sfottò. C’è chi domanda ironicamente, ad esempio: «Se spengono le Luci, sparisce Positano?». E così via fino ad una legittima difesa di tutti i costaioli e degli imprenditori della Divina. Certo è, per dovere di cronaca, che il viavai di turisti mangia e fuggi dei weekend delle Luci d’Artista, qualche comune lo agevola. E’ il caso di Vietri sul Mare che, comunque, già di per sé, è noto per la sua ceramica e che attira ogni sabato e domenica, nelle ore mattutine, quasi tutto il pubblico che proviene da fuori regione delle Luci d’Artista. Ma da qui ad innalzarsi a “salvatore della Costiera” ci passa tutto il mare della Divina.