di Salvatore Memoli
La città é avvolta da una contraddizione che determina la politica con le sue inefficienze e lacune. Gli occhi sono puntati sul Comune e sulla disamministrazione di interi settori tra cui quello più evidente é l’ambiente, l’ecologia e la gestione dei parchi. La città è sporca, in ogni angolo dei Quartieri, dovunque rifiuti abbandonati ed erbe che sono cresciute oltre la soglia della sopportabilità. I cittadini sono costretti a convivere con escrementi di cani e con bottiglie di alcol abbandonate agli angoli dei palazzi. Si continua a verificare la totale incapacità della classe politica in sella a trovare soluzioni giuste al disastro causato dalla defenestrazione del sistema delle cooperative che dava le garanzia di risultati apprezzati da tutti. Come altre volte ritengo che la responsabilità maggiore ce l’abbia la classe politica che non ha saputo valutare i passi giusti nelle scelte compiute nell’affidamento dei lotti di manutenzione. É emerso con chiarezza nel processo che si celebra a Salerno davanti al Tribunale penale dove sono stati ascoltati tutti i protagonisti da una parte e dall’altra della cosiddetta vicenda del Sistema Salerno per cogliere particolari che potessero fornire una visione chiara di mancanze o di responsabilità che portarono alle indagini della Procura sul sistema delle cooperative sociali. Se si pensava a comportamenti delittuosi ovvero a posizioni irregolari dei vari soggetti, nel dibattimento, guidato con saggezza, attenzione e mano sicura dalla Dott.sa Casale, Presidente del Collegio, sono state ascoltate testimonianze che hanno ripetuto più volte la correttezza degli affidamenti, la loro convenienza per il Comune e la professionalità delle cooperative, guidate con grande apertura e responsabilità da persone che si facevano carico di raggiungere i migliori risultati per garantire gli obiettivi assegnati dagli affidamenti. Eppure questa situazione ha creato un vuoto amministrativo gettando discredito sul Sistema delle cooperative che ha una lunga storia d’impegno rispettabile a Salerno di diversi lustri. Abbiamo tutti sospettato che vi fossero zone di ombra nei rapporti tra cooperativa e amministratori pubblici. Abbiamo creduto a privilegi dati per tornaconto ed invece il processo ci restituisce una limpidezza delle procedure, una convenienza per i bilanci del Comune e una dimensione sociale giusta a tutela della manutenzione cittadina e dei lavoratori più gracili che sono stati utilizzati nel rispetto di una ben definita normativa che disciplina la materia. Abbiamo letto titoli a piene colonne sulla scure che si era abbattuta sulle cooperative e sui loro vertici, per contro il processo sta restituendo dignità alle persone ricostruendo i giusti rapporti anche tra politici e cooperative. Piace veder restituito, alla sua meritata dignità, l’uomo definito il ras delle cooperative Vittorio Zoccola che in più riprese ha fornito con pacatezza e lucida memoria tutti i passaggi delle procedure di gara, rivendicando la sua richiesta di avere assegnazioni attraverso l’evidenza pubblica. Ed in più ha sottolineato che l’amicizia con De Luca è di vecchia data e, comunque, da un uomo di governo regionale non ha mai avuto nessun incarico o affidamento dalla Regione e dai suoi uffici. Dunque attorno al Sistema Salerno c’è chi ha costruito trame colpevoliste finalizzate a obiettivi di sbarazzarsi delle Cooperative. Purtroppo per queste persone non c’è nessun riscontro che permetta di offuscare la limpidezza di lunghi anni di onestà. Anche per Savastano, il dibattimento ha permesso di verificare la sua totale estraneità dalle contumelie dell’accusa. Il processo si avvia alle battute finali e prossimamente il Tribunale trarrà le sue conclusioni che ci auguriamo possano riconoscere l’insussistenza delle accuse, anche se la pubblica accusa tenterà di giocare le sue ultime carte che, fin qui, non hanno avuto riscontro probatorio. Il processo non è stato inutile, a parte le sofferenze di persone trascinate alla sbarra, con accuse gonfiate di ipotesi. Questo processo ha esaminato parte importante dei fatti che hanno vissuto persone e istituzioni di Salerno, con viva cattiveria . Oggi pronunciandosi con avveduta sentenza, riporta le lancette alle ore legittime in cui la verità restituisce persone e cose. Il nostro augurio è che anche la qualità dei servizi, le strade, i parchi, le manutenzioni tornino al tempo in cui tutto funzionava bene e costava molto meno. Per il bene di Salerno e dei Salernitani aspettiamo di ritornare all’efficienza sacrificata troppo in fretta e con essa a persone che in fondo hanno sempre servito e amato la città. Ed in più sarebbe auspicabile che la politica si appropri del suo primato anche rispetto alla dirigenza di molti settori, piuttosto in preda alle suggestioni ed alla corsa di novità che non fanno bene alla città e sacrificano risultati collaudati di lungo corso.