Fa appello alla Soprintendenza di Salerno lo storico salernitano Massimo La Rocca che ha denunciato, anche attraverso un report fotografico, il deturpamento di una colonna della chiesa San Bartolomeo De Coriariis. Un ritrovamento segnalato da un noto ingegnere, nel corso di recenti lavori di ristrutturazione all’interno di un palazzo del centro antico di Salerno e più precisamente in via Torquato Tasso. Durante la ristrutturazione, infatti, sono emersi importanti elementi architettonici quali una colonna, presumibilmente di età romana con capitello in stile corinzio e un Arco databile tra fine XI secolo e XII secolo. Proprio durante i lavori di ristrutturazione eseguiti all’esterno della struttura è emerso il danneggiamento subito dal capitello in stile dorico della colonna angolare che, precisamente, si trova all’intersezione tra la stessa Via Tasso e Salita San Bartolomeo, Colonna questa risalente pur essa verosimilmente alla Salerno romana. «Che fine ha fatto il pezzo, è finito in discarica o è stato trafugato? E perché una volta staccatosi non è stato poi incollato al suo posto andando così a riparare il danno?», si chiede lo storico La Rocca che si chiede se la Soprintendenza delle Belle Arti è stata messa al corrente o meno. Stando a quanto riferisce La Rocca, inoltre, gli storici salernitani da decenni cercavano la Chiesa di San Bartolomeo de Coriariis, della quale si sono perse le tracce da tempo immemorabile, proprio nella zona del centro storico cittadino, con numerose ipotesi avanzate nel corso di questi lunghi anni. «Da notare come pure tra la facciata principale e la facciata su Via Tasso esiste un’antica Colonna angolare, e siccome le Colonne angolari venivano poste agli incroci viari, se ne deduce che il nostro immobile ex Chiesa ha avuto fin dalla sua nascita 3 lati liberi da ingombri, ossia quello sud su Via Tasso, quello est su Salita San Sebastiano, quello ovest sullo Slargo ex Sagrato della Chiesa», ha poi aggiunto lo storico avvalorando l’ipotesi che il ritrovamento della struttura corrisponda proprio alla chiesa di San Bartolomeo De Coriariis Da qui, dunque, l’appello lanciato alla Soprintendenza delle Belle Arti di Salerno affinché intervenga per un sopralluogo sul sito dell’immobile in oggetto, per constatare i ritrovamenti già effettuati, per accertare lo scempio alla Colonna angolare succitata, per avallare l’ipotesi che il fabbricato fosse una Chiesa, per mettere in guardia la ditta incaricata della ristrutturazione di non eseguire Scavi al di sotto dell’immobile senza la supervisione di un archeologo, per apporre infine un Vincolo di Tutela sull’immobile medesimo in quanto Bene Storico importante.
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