di Erika Noschese
«Quella dei rifiuti era una battaglia personale di De Luca, con tanto di stretta di mano tra il governatore e Matteo Renzi ma ad oggi se ne sono dimenticati». A parlare così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Maria Muscarà che, ormai da anni, porta avanti la sua battaglia per liberare la Campania dalle balle. Secondo quanto emerge da dati regionali il 30 maggio 2016 è iniziata la rimozione di circa 5.516.689 tonnellate Rsb dei lotti totali. Di questi, il 16% circa (ovvero 881.934) sono lotti aggiudicati per un totale di 132.290.100,00 euro su un totale complessivo di 827.503.350,00. A distanza di 1338 giorni ( e dunque al 28 gennaio 2020) solo 529.078 tonnellate sono state rimosse, pari al 9.6% per un totale di 79.361.700 euro. Dei lotti aggiudicati, invece, solo il 65.7% di balle sono state rimosse. Al 28 gennaio restano ancora 276.086 tonnellate di rifiuti che potrebbero essere smaltite in non meno di 6 anni. Ecoballe che sono destinate a raggiungere anche l’estero. Tra gli impianti che dovrebbero accogliere i rifiuti campani la discarica Lena Ambiente in Portogallo con 367 carichi per circa 10mila tonnellate. C’è poi l’impianto di Serino, in provincia di Avellino con 177 carichi e poco meno di 5mila balle; e ancora: l’impianto Ecosistem Srl di Lamezia Terme; quello di Castiglion delle Stiviere, Hera Ambiente, Macero Maceratese e Deco (tutte in Italia) con 2.271 carichi per un totale di oltre 66mila tonnellate. Di queste balle presenti in Campania più di 5mila carichi sono destinati all’estero per un totale di 150.479 tonnellate; oltre 104mila sono invece i carichi che dovranno raggiungere diverse zone d’Italia per un totale di oltre 138mila tonnellate. Intanto, potrebbe essere proprio il Portogallo a dire stop alle balle di rifiuti provenienti dalla Campania. Nei giorni scorsi, infatti, numerose sono state le proteste da parte dei cittadini, a causa della cattiva gestione delle discariche. Come anticipato da Fanpage, infatti, Il paese lusitano raccoglie 331 mila tonnellate di rifiuti da altri paesi dell’Unione Europea, grazie ai prezzi particolarmente vantaggiosi. L’Italia è il principale paese esportatore di rifiuti verso il Portogallo, ed in particolar modo è la Campania che esporta, tra ecoballe e residui degli Stir, gran parte della quota italiana. A rischio per la Campania, ci sono le quote di rifiuti che vengono inviate all’estero e che consentono la gestione ordinaria dell’intero ciclo.