“L’adozione come una risorsa e non come l’ultima spiaggia” questo il tema del convegno intitolato “Oltre la crisi: più famiglie e più adozioni” tenutosi ieri al Salone dei Marmi del Comune di Salerno. L’incontro, che segna la settima tappa della Road Map dell’ Ai. Bi, Amici dei Bambini, ha visto la presentazione del quadro generale della crisi delle adozioni internazionali in Italia, soffermandosi sulla realtà campana.
Diversi gli interventi che hanno analizzato il tema complesso dell’adozione. La moderatrice Concita De Luca ha riportato dati che denunciano un calo del 60% delle adozioni internazionali in Campania. Ad aprire il ventaglio di considerazioni, l’Assessore alle Politiche Sociali, Giovanni Savastano, che ha esortato a promuovere la diffusione delle pratiche di affido e di adozione cercando di snellire e velocizzare le procedure giuridiche. Ha preso poi la parola Marco Griffino, Presidente dell’Ai.Bi., che ha parlato di “spiritualità dell’adozione”. I bambini abbandonati sono circa 168 milioni e moltissime sono le coppie sterili, eppure solo 3000 nel 2011 hanno deciso per l’adozione internazionale. Griffino ha portato la sua testimonianza forte e piena di passione, “non bisogna mai perdere la speranza, perché ogni giorno i bambini negli istituti gridano il loro senso di abbandono. Non è la sentenza che ci fa padri o madri – aggiunge ancora Griffino – ma è la fede”. Ha usato nel suo discorso anche termini provocatori, come bambini “scartati”, nell’ottica religiosa che “la pietra scartata è stata la pietra testata ad angolo”. Ha concluso sostenendo che le coppie sterili non devono vedere più la sterilità come una condanna terribile ma come una ‘sterilità feconda’. “Dio le invita a diventare collaboratrici del suo progetto di salvezza dei tanti bambini abbandonati”. Al dibattito è intervenuto anche Mons. Luigi Moretti, Vescovo dell’Arcidiocesi Salerno-Campagna-Acerno, che ha posto l’attenzione sulla famiglia. Poche coppie scelgono l’adozione, non tanto per la crisi economica ma perché oggi si assiste ad una rottura dell’uomo e dei valori importanti come il nucleo familiare. “La richiesta di adottare – ha detto – non sempre esprime la cultura dell’amore e del ‘donarsi’, ma dell’andare a ‘prendere’, esprimendo puro egoismo”. E’ intervenuto poi Luigi D’Antonio, coordinatore del Movimento famiglie Ai.Bi, che ha raccontato la sua esperienza, comune un po’ a tutte le coppie presenti, di genitore adottivo, definendo la famiglia come un porto sicuro dove viene ‘costruita’ la ‘struttura’ del bambino che poi prenderà il largo. Di tutt’altro genere gli interventi del membro della Camera per i Minori, Maria Pia Perisano e di Pasquale Andria, Presidente del Tribunale per i Minori di Salerno che hanno illustrato i procedimenti giuridici da sostenere per arrivare all’adozione, ricordando sempre che essa serve a dare una famiglia al bambino e non viceversa, cioè deve essere sempre svolta nell’interesse del minore.
E’ intervenuto anche Tino Iannuzzi, Deputato al Parlamento Italiano, anche lui genitore adottivo che ha portato la sua testimonianza ponendo l’attenzione sulla realizzazione di misure di sussidiarietà per le famiglie in difficoltà. Il congresso, è terminato con un dibattito che ha visto anche la partecipazione di Gianluca Mastrovito, Presidente Provinciale Acli e del Mons Marcello De Maio, Direttore dell’Ufficio Pastorale della Famiglia dell’Arcidiocesi di Salerno.