Kenny Werner e Joyce Moreno ospiti del palcoscenico del Modo - Le Cronache
Spettacolo e Cultura

Kenny Werner e Joyce Moreno ospiti del palcoscenico del Modo

Kenny Werner e Joyce Moreno ospiti del palcoscenico del Modo

 

Il duo presenterà l’ultimo lavoro “Poesia” questa sera, a partire dalle ore 21, nel locale di Gaetano Pappacena

Di OLGA CHIEFFI

 Interprete di punta della tradizione musicale carioca, Joyce Moreno si presenta questa sera al Modo affiancata da Kenny Werner, uno dei pianisti più colti e personali del jazz statunitense. Da questo fortunato sodalizio è nato un album registrato quasi per magia, senza correzioni né modifiche, in cui i due artisti propongono alcune delle più belle canzoni brasiliane e splendide ballate europee e americane, generando una “Poesia” che trascende confini geografici e musicali. Kenny Werner, le cui influenze pianistiche possono essere riconducibili a Bill Evans e Keith Jarrett, oltre ad essere un vero virtuoso del suo strumento è più in generale, un musicista profondamente radicato nel jazz e nella sua storia, dallo stride piano alla big band, visto che è stato anche compositore e arrangiatore di diversi lavori per grande orchestra, è senz’altro uno dei musicisti più dotati di senso della narrativa, e in particolare dell’abilità di individuare nel corso delle proprie esibizioni percorsi musicali inaspettati, partendo da spunti che vengono colti e sviluppati dal trio con grande senso di consapevolezza e gusto dell’avventura musicale, senza mai perdere di vista il disegno complessivo della forma, dando vita a una creazione collettiva particolarmente affascinante. Le impressioni che ricaveremo in proposito saranno soprattutto di spontaneità, ricercatezza e coerenza, Werner non cerca mai il colpo ad effetto, ma è in grado di coinvolgere pienamente con la semplicità, possedendo la capacità di esprimersi al meglio anche con poche note, ed essendo capace di mantenere viva l’attenzione dell’uditorio con la freschezza dell’invenzione. La vocalist Joyce Moreno che  si accompagnerà anche alla chitarra, possiede le perfette caratteristiche per una formazione di Werner, ovvero, capacità di integrazione, estrema concentrazione e pulizia espositiva che non diventa mai sterile, ma anzi esalta le composizioni. L’interplay è davvero perfetto, sia nello sviluppo dei temi, sia nei soli, che si susseguono e si compenetrano l’uno con l’altro ricercando le atmosfere e il respiro corale, più che il virtuosismo, che pur non manca. Il concerto sarà introdotto da due giovani, due fratelli, Emilia e Paolo Zamuner, rispettivamente cantante e pianista che proporranno un elegante viaggio ideale nel ripercorrere un pezzo di storia del jazz su tasti, da parte di Paolo Zamuner che non raffrena la sua libertà fantastica e la sua giovanile urgenza espressiva ritagliandosi spazi brillantissimi, rientrando ad ogni istante, a sostenere, sottolineare, suggerire, domandare, rispondere…..alla voce di Emilia latrice di un timing prodigioso e naturale che, accoppiandosi ad una intensa ricerca musicale, le permette di avventurarsi lungo rapide progressioni armoniche, creando luminose e giocose improvvisazioni in scat,  parafrasi e digressioni a sorpresa e di confrontarsi con ogni genere di song, conservando, pur nel suo fine perlage, l’aplomb e il dinamismo del suo fraseggio, la nitida e aggraziata fluidità della sua enunciazione.

L’ articolo su Kenny Werner pubblicato a pag. 7 della versione cartacea di Le Cronache di lunedì 8 febbraio 2016 è di OLGA CHIEFFI