Rompere il silenzio per sconfiggere la violenza di genere, questo il tema principale del convegno, organizzato dal Comitato Pari Opportunità del Consiglio Giudiziario della Corte di Appello di Salerno, il quale ha voluto promuovere un tavolo interistituzionale finalizzato al contrasto ad ogni forma di sopruso contro le donne. Molte le eccellenze presenti in qualità di relatori per questa importantissima occasione di confronto. Presente da subito Vincenzo De Luca sindaco di Salerno, l’onorevole Mara Carfagna, Antonio De Jesu questore di Salerno, Maria Teresa Belmonte presidente del Comitato Pari Opportunità del Consiglio Giudiziario della Corte di Appello di Salerno, Elena Cosentino Pubblico Ministero di Salerno, Maria Rosaria Pelizzari docente dell’Università Salerno, Elena Coccia avvocato penalista di Napoli, il professore Vincenzo De Leo psicologo e Psicoanalista Freudiano, Riccardo Jaccona giornalista Rai e Franco Roberti, Procuratore della Direzione Nazionale Antimafia. Presenti in sala anche il presidente dell’Associazione “Spazio Donna” e molti alunni delle scuole salernitane. A fare gli onori di casa e ad introdure i delicati argomenti, è stato il vice sindaco Eva Avossa. In sala, a portare le loro storie anche tante vittime della violenza fisica e psicologica. Molto tecnico ma costruttivo l’intervento della dottoressa Elena Cosentino – Pubblico Ministero di Salerno. Pone l’accento su punti concreti da affrontare e risolvere quali: le denunce che sono raccolte troppo frettolosamente, una Audizione Protetta che è necessaria, l’ aggravante con la presenza di un minore. Importanti le misure cautelari, quali l’allontanamento dalla casa familiare, flagranza di reato e ipotesi di giudizio direttissimo: ”Ho imparato in questi 2 anni di lavoro che dobbiamo dare più importanza alla vittima, chiedo ufficialmente si faccia di più”. Concitato l’intervento di Franco Roberti – Procuratore Nazionale Antimafia il quale afferma che è giunto il momento di prendere posizione e di attuare politiche a favore della parità di genere attuando i principi della Costituzione.” E’ un problema di diritti” aggiunge,” il problema non è l’inasprimento delle pene ma quello di far funzionare la giustizia, la giustizia che arriva tardi, che risponde tardivamente alla domanda dei cittadini è una giustizia non giusta”. Ha ricordato inoltre oltre la convenzione di Istambul, anche quella importantissima di Lanzarote contro l’abuso sessuale e la violenza sui minori. ”Dobbiamo ricordare che ormai le associazioni pedopornografiche sono considerate al pari di vere e proprie associazioni di stampo mafioso di cui si occupa con ottimi risultati proprio il Distretto Antimafia”. Nota con piacere un aumento di quella che lui definisce “La legge positiva”, le norme devono essere una presa di coscienza, e legge e diritto vanno progressivamente coincidendo. Le leggi nella storia hanno giustificato i peggiori atti, ma è il diritto che realizza la vera giustizia. “Credo che i tempi siano finalmente maturi, vedo le cose con ottimismo ma è necessario ( e qui si rivolge alla Carfagna), dare ai magistrati i giusti mezzi!” Conclude :”Dove non ci sono diritti per i cittadini li si insediano le Mafie”. Mara Carfagna ricorda che fondamentale è educare i ragazzi al rispetto dell’altro e che la violenza va condannata con grande fermezza Alle donne che non trovano il coraggio di denunciare i loro aguzzini perchè molto spesso sono proprio i loro compagni dice. ”Le leggi ci sono, gli strumenti ci sono, uscite dal silenzio e non siate sole perché lo Stato è con voi e sarà sempre con voi. Trovate il coraggio di denunciare e uscite dall’inferno nel quale siete precipitate” Importantissimo inoltre per la Carfagna dare sostegno e trovare fondi per il finanziamento ai centri Antiviolenza, che sono preziosi per accompagnare le donne vittime in un percorso che è angosciante e pesante.
Elena Lanzetta