Inverso: «Doveroso ascoltare i bisogni della città» - Le Cronache
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Inverso: «Doveroso ascoltare i bisogni della città»

Inverso: «Doveroso ascoltare i bisogni della città»

 

di Carmine LANDI

BATTIPAGLIA. «È doveroso imparare ad ascoltare nuovamente la città»: parola di Vincenzo Inverso, presidente provinciale dell’UDC, che, con una conferenza stampa che s’è tenuta ieri mattina, in presenza di un cospicuo numero di persone, all’interno dell’edificio che ospitò la scuola “E. De Amiciis”, ha dissolto il manto di segretezza e di mistero che gravitava attorno a “#perunnuovoinizio”, l’iniziativa del moderato battipagliese e dei suoi amici.

«Si tratta – ha spiegato il numero uno dell’area popolare salernitana – di una campagna d’ascolto, che coinvolgerà tutti i quartieri, le parrocchie e le associazioni del territorio, che si protrarrà per l’intero 2015 prendendo il largo dall’edificio scolastico di piazza Madonnina».

Dietro l’hashtag inversiano, in pratica, si nasconde il la di un percorso che porterà «i moderati perbene che si riconoscono nell’alveo del popolarismo europeo» – come li ha definiti il politico battipagliese – a concorrere per le prossime elezioni comunali. Magari con Inverso nelle vesti di candidato allo scranno del primo cittadino? «Non mi ritengo affatto degno – ha spiegato l’uomo – di essere considerato come un potenziale sindaco, ma, ad ogni modo, non è di certo questo il fine di #perunnuovoinizio, che vuole invece essere la dimostrazione del fatto che una città non può essere amministrata attraverso l’improvvisazione».

In altre parole, l’ex-consigliere comunale rivendica il diritto e il dovere di occuparsi della res publica anche nell’attuale fase di commissariamento di Palazzo di Città: «la politica – ha dichiarato Inverso – non può esser fatta ad intermittenza, ed è per questo che, in un momento di vuoto, in cui manca un’assise consiliare eletta, corre ancor di più l’obbligo di interporsi tra la triade commissariale e la città mediante una campagna d’ascolto che va fatta tra la gente e per la gente».

Il presidente provinciale dell’Udc, però, pone un paletto all’iniziativa: «vogliamo che “#perunnuovoinizio” trovi il suo fulcro tra le persone perbene, perché preferiamo perder con gli uomini giusti piuttosto che vincere con la gente sbagliata».

Una stoccata all’amministrazione di Giovanni Santomauro, che venne sostenuta anche dallo stesso Inverso? «Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio – ha precisato il popolare, interrogato sulla possibilità di lasciar spazio nelle liste elettorali agli uomini compromessi con la gestione Santomauro – dal momento che molti uomini hanno dato un contributo positivo alla città attraverso delle iniziative che non sono state né gestite e né interpretate bene. Io credo, dunque, che ci sia un limite etico e morale che vada ben definito, cosicché uomini del presente abbiano la bontà di fare un passo indietro e persone del passato facciano invece un passo avanti, così da poter essere ascoltate, capite, reinterpretate». Verrebbe da sintetizzare la quaestio con un lapalissiano “Santomauro no; i consiglieri di Santomauro sì!”, anche se le parole di Inverso non sono state precisamente queste.

È proprio il rapporto tra il leader dell’Udc e l’ex-sindaco – che fu eletto tra le fila del Pd per poi passare nello schieramento di D’Alia e Cesa – che desta la curiosità dei presenti: Inverso s’è pentito di aver sostenuto quell’amministrazione? «All’epoca, ho voluto con tutto me stesso che i miei dirigenti nazionali conoscessero Battipaglia e la tutelassero, cercando di farli intervenire per la linea ferroviaria ad alta velocità e per i disagi legati agli uffici postali; eppure, non abbiamo avuto ulteriori riscontri, perché gli atti amministrativi locali hanno fatto sì che, purtroppo, oltre all’uscita autostradale, noi non fossimo nulla, anziché il capoluogo di un’area estesa all’intera provincia, quale dovremmo invece essere».

Sono due gli slogan che provano a sintetizzare la campagna “#perunnuovoinizio”: “A Battipaglia si cambia”, che, per dirla con le parole di Inverso, «parafrasa l’espressione, presente anche nei film di Totò, utilizzata in passato quando, giunti all’altezza della stazione di Battipaglia, si cambiava treno», e “Se non credi nella tua città, nessuno lo farà per te”, che, a detta del popolare, «è rivolta soprattutto ai giovani, in particolare ai tanti professionisti tra i 30 e i 40 anni che a Battipaglia, nel comune in cui vivono i loro affetti, vengono soltanto a dormire, affinché tornino a sperare in questa comunità».

Per Inverso, quindi, le priorità di ricostruzione cambiano: «prima che sul piano urbanistico, Battipaglia va ricostruita nella sfera sociale, ed è per questo che mi appello all’associazionismo e, soprattutto, ai parroci, affinché ci diano una mano a intervenire».

Parlando di figure ecclesiastiche, d’altronde, è proprio con le parole di padre Giulio Bevilacqua che Inverso ha concluso la presentazione: «qualcuno diceva che “le idee valgono per quello che costano, non per quello che rendono”, e chi non crede in ciò non può far proprio il progetto “#perunnuovoinizio”».