di Brigida Vicinanza
Mara Carfagna nel “regno” di De Luca a sostegno del “no” al referendum costituzionale. Una lotta, quella di Forza Italia, che sta avendo successo sul territorio salernitano e ieri ospite al Grand Hotel proprio la Carfagna, che ha spiegato le ragioni del “no” in vista dell’appuntamento referendario del 4 dicembre. Ma non solo. Non è mancato infatti l’attacco a De Luca e alle sue parole – pronunciate nel corso di un incontro con 300 sindaci della Campania a Napoli – che hanno scatenato la bufera. E proprio da queste parole nascerà un’interrogazione parlamentare da parte del senatore Franco Cardiello, presente ieri al fianco di Mara Carfagna e soprattutto una denuncia alla Procura. “In settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia e degli interni e chiederò alla procura della Repubblica di Salerno di acquisire il video di De Luca con i sindaci per quello che hanno detto e per quello che stanno facendo in provincia di Salerno, lui non è il padrone né di Salerno né della Regione e allora se c’è qualcuno che riusciamo a sollevare le coscienze per dire basta a questo personaggio che pensa di essere il padrone della città – ha sottolineato Cardiello – mi farò portavoce di tutti i cittadini salernitani che la pensano in maniera diversa da De Luca. Ora dobbiamo portare la gente a votare per il no, noi non promettiamo posti di lavoro, non diciamo alla sanità o ai sindaci portate a votare le persone che poi vi daremo qualcosa, noi vogliamo la libertà di coscienza e che la democrazia il 4 dicembre con il No vinca”. E anche Mara Carfagna punta il dito contro: “Ho apprezzato l’intenzione di fare un’interrogazione parlamentare per una vicenda che manifesta tutto il suo squallore, quello che abbiamo sentito è squallido ma io, voi da salernitani non ci meravigliamo perché questo è il metodo De Luca, l’elogio della clientela elevata all’ennesima potenza come metodo di produzione del consenso. Le imprese e la sanità utilizzate e non accompagnate e valorizzate, ma luoghi trasformati in votificio, io dico ai salernitani indigniamoci e questa è un’ulteriore ragione per votare no al referendum perché noi non ci facciamo comprare né da una frittura di pesce né da un giro in barca, noi votiamo no a questo referendum perché non abbiamo bisogno dei regalini di De Luca, votiamo no perché siamo donne e uomini liberi e non ci pieghiamo a questo metodo di produzione del consenso e votiamo no anche perché questa è una pessima riforma, scritta male”. Poi la Carfagna ha continuato in merito alla riforma, concludendo: “Certo va modificata, la seconda parte va cambiata. Noi diciamo che non va cambiata in peggio, non si può produrre questo pasticcio colossale. Dice tutto e il contrario di tutto, contraddittoria, lacunosa e contiene anche delle disposizione che produrranno inevitabilmente instabilità, non è il no che produrrà instabilità è la vittoria del si che produrrà instabilità, questa riforma va bocciata nel merito e anche nel metodo”.