L’ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) ha celebrato domenica 11 ottobre a Salerno la “65a Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro” sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica ed il patrocinio di INAIL e INPS. La Giornata si è aperta nella chiesa intitolata a Santa Lucia con la celebrazione della Santa Messa in memoria di tutti i caduti sul lavoro, officiata dall’Arcivescovo emerito, S.E. Mons. Gerardo Pierro, insieme al parroco, don Luigi Piccolo. Al termine della cerimonia religiosa, a Palazzo di Città si è tenuta la Cerimonia ufficiale con la partecipazione delle massime istituzioni civili ed associative. Erano presenti diversi Sindaci con i loro Gonfaloni: il primo cittadino di Salerno ed i sindaci di alcuni Comuni della Provincia, tra cui San Gregorio Magno, Ricigliano e Sarno. Sui temi della sicurezza, della prevenzione e della tutela degli infortunati sono intervenuti: il Presidente Territoriale dell’ANMIL, Fiore Prosapio; la dott.ssa Cirillo, vice Direttore dell’INAIL; il dott. Della Porta Domenico, Primario Medicina del Lavoro e Sicurezza negli ambienti di Lavoro dell’Ex USL 53 di Salerno. Si è trattato di un importante momento di riflessione e confronto: parlare di morti sul lavoro, un fenomeno che sembrava essere in diminuzione, acquista oggi un’ulteriore rilevanza perché gli ultimi dati diffusi indicano un aumento consistente; inoltre si riscontra un aumento delle malattie professionali. La tutela di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta un’assoluta priorità per il nostro Paese e discuterne diventa doveroso per un cambio di rotta, per provare a dare una scossa all’opinione pubblica e favorire proprio la buona “cultura della salute e della sicurezza”, non solo in ambito lavorativo, ma nella vita di ogni giorno. Nel suo discorso, il Presidente territoriale rivolge un appello alle Istituzioni “Pensare ai lavoratori e alle lavoratrici scomparse per il lavoro è un dovere civico – afferma Fiore Prosapio – Ci piacerebbe che soprattutto le istituzioni se ne ricordassero, non solo in questa giornata, ma tutto l’anno, controllando e, perché no, multando severamente le aziende ed anche gli enti che non rispettano e fanno rispettare le norme sulla sicurezza sul lavoro”. Il Presidente evidenzia poi un altro aspetto fortemente critico ovvero il reinserimento lavorativo per le persone che hanno subito un infortunio sul lavoro, importante sia sul piano pratico ed economico che su quello della dignità personale. Infine, Prosapio conclude con un auspicio che rinnova e allo stesso tempo perpetua l’impegno dell’ANMIL: “E’ chiaro e concludo, che l’impegno dell’Associazione è e sarà sempre forte e pressante verso lo Stato, le Istituzioni tutte, gli industriali, le piccole aziende, affinché, tutte quelle belle parole che spesso ascoltiamo non restino solo parole”. La Dott.ssa Cirillo, vice direttore INAIL Salerno, ha affermato di essere orgogliosa dell’impegno dell’istituzione che rappresenta, sia per ciò che essa pone in essere nel post infortunio sia per come investe per la prevenzione. “L’INAIL spinge verso la prevenzione iniziando direttamente nelle scuole – afferma la Cirillo – I ragazzi vengono ”istruiti” ad essere bravi lavoratori e bravi imprenditori. La prevenzione è un guadagno sia in termini di vite umane sia per le aziende stesse che pagano meno tasse. Solo una buona cultura della prevenzione riduce gli infortuni e i decessi”. La vicedirettrice ha poi parlato delle linee guida adottate dall’INAIL per il reinserimento lavorativo e l’integrazione dell’infortunato nel mondo del lavoro e ha concluso augurandosi una continua positiva cooperazione tra istituzioni, imprenditori e lavoratori. La “Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro” affonda le sue radici nella storia dell’ANMIL (fondata nel 1943). Il Comitato Esecutivo dell’epoca, nella riunione tenuta a Firenze il 26 Novembre 1950, deliberò che il 19 Marzo di ogni anno sarebbe stata celebrata in tutta Italia la “Giornata del Mutilato del Lavoro”, e che in tale occasione sarebbero stati consegnati i Distintivi d’onore e i Brevetti ai Grandi Invalidi. In 65 anni lo spirito della Giornata è rimasto invariato, sebbene si sia arricchito di nuove, legittime istanze: oggi costituisce un doveroso momento di riflessione sul sacrificio di chi ha perso la vita nello svolgimento della sua professione, nonché un’occasione per rivendicare la centralità dei diritti di ogni lavoratore. Nel nostro Paese, la riduzione delle morti e degli infortuni sul lavoro deve essere considerata non un traguardo, quanto piuttosto una tappa fondamentale lungo il percorso volto ad assicurare la piena osservanza di tutte le norme, a garanzia della salute e dell’integrità fisica dei lavoratori. Al termine dei discorsi celebrativi sono stati consegnati brevetti e distintivi d’onore da parte dell’INAIL e le borse di studio ai figli degli invalidi del lavoro da parte dell’ANMIL.
Clementina Vitolo