di Pina Ferro
Appalti pilotati al comune di Cava de’Tirreni: in quattro affronteranno il processo. Al termine dell’udienza preliminare il Gup Gerardina Romaniello ha disposto il rinvio a giudizio per: Dante, Geraldine e Vincenzo Zullo, accusati di una una serie di ipotesi usurarie e per Francesco Porcelli, geometra presso il settore tutela ambientale, pianificazione del territorio del Comune Metelliano. Secondo l’impianto accusatorio questi avrebbe chiesto del denaro in cambio della risoluzione, in maniera non lecita, di situazioni di abusi edilizi. Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di: Gianluigi Accarino, Antonino Attanasio (ingegneri e dirigenti del Settore Lavori Pubblici), Alfonso Carleo, Napoleone Cioffi, Gianluigi Ciuccio, Vincenzo Coppola, Francesca Milione, Antonello Russo e Carmine Vitale (geometra, addetto alle opere pubbliche e ai servizi manutentivi). Ha invece chiesto di essere giudicato con il rito dell’abbreviato Carmine Trezza accusato di riciclaggio di assegni. Il pubblico ministero Vincenzo Montemurro, titolare del fascicolo investigativo, nelle scorse udienze aveva chiesto il rinvio a giudizio per tutti e 14 gli indagati, coinvolti nell’inchiesta dell’Antimafia che, nel 2012, come uno “tsunami”, travolse il Comune di Cava de’ Tirreni in seguito ad un’operazione dei carabinieri conclusasi con sei arresti e numerosi indagati, per quello che la Dda ipotizza come un “patto di potere” tra cittadini, professionisti, imprenditori e referenti politici del territorio cavese. I reati ipotizzati dal sostituto procuratore della Dda Vincenzo Montemurro, a vario titolo,sono abuso d’ufficio, concussione e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. L’inchiesta da parte della Direzione Distrettuale Antimafia è stata avviata dopo i lavori di rifacimento di un muro a sostegno di una strada eseguiti dalla Società di Michele Russo. I lavori sarebbero stati fatti “prima ed in assenza delle procedure di gara e di formale aggiudicazione, avvenuta a maggio del 2012”. Secondo le accuse della Procura l’ex assessore Carleo e i comunali coinvolti nelle indagini avrebbero consentito alla società di Russo lavori urgenti in assenza delle procedure di gara.