SALERNO/NOCERA INFERIORE. Una richiesta di archiviazione spedita dal magistrato a un dirigente dell’Inps di Salerno con la previsione che sarebbe stata archiviata nella settimana. Intorno a queste parole, qui sintetizzate, ruota la vicenda del sostituto procuratore di Salerno finito in un’intercettazione dell’inchiesta “Mastrolindo”. A parlare a telefono sono due dirigenti dell’Inps della provincia di Salerno. Uno dei due dice all’altro che il magistrato inquirente gli avrebbe inviato la richiesta di archiviazione rispetto ad un’inchiesta che gli stava a cuore. Un provvedimento da inviare a Roma, probabilmente per rassicurare i vertici dell’Inps, forse preoccupati dell’inchiesta che lo stesso magistrato aveva e che coinvolgeva uno dei suoi dirigenti a Salerno. Di mezzo ci sarebbe anche una “messa a disposizione” per varie richieste, come una domanda di pensione, che il dirigente dice di aver avuto o di aver fatto al magistrato.
I termini della vicenda sono sostanzialmente questi. Posto che non sia trattato di millantato credito verso il pm o di una mera invenzione partorita dalla mente del dirigente Inps, bisogna ora appurare quando questa richiesta sia stata inviata al dirigente dell’Inps, se sia stato fatto prima o dopo il deposito in cancelleria: nel primo caso, la vicenda sarebbe più grave, nel secondo si tratterebbe di un fatto probabilmente non penalmente rilevante, e forse solo disciplinarmente. Di mezzo bisogna, però, comprendere se la richiesta di archiviazione a carico di uno dei due, indagato, sia stata presentata per “fare un piacere” al dirigente o sia maturata dalle indagini.
Intanto, ieri mattina, in tribunale a Salerno l’argomento del giorno nei chiacchiericci nei corridoi era proprio la vicenda del magistrato finito nelle intercettazioni dei carabinieri di Nocera.
Ora, si attende la probabile apertura di un’indagine da parte della procura di Napoli per stabilire i contorni di questa vicenda anche a tutela del buon nome del magistrato che potrebbe essere stato anche oggetto di millantato credito.