di Andrea Pellegrino
Il “filone salernitano” dell’inchiesta sulle tangenti dell’Isola Verde che hanno portato all’arresto dell’ormai ex primo cittadino di Ischia Giosi Ferrandino, oltre che dei vertici della Cpl Concordia, dovrebbe essere già al vaglio della Procura della Repubblica di Salerno. Alcuni degli atti napoletani, infatti, riguardano fatti e circostanze che si sarebbero verificati a Salerno e provincia e che vedono tra i protagonisti l’ex deputato Pdl Pasquale Vessa, ritenuto essere il punto di riferimento politico della Cpl nel salernitano. Ma all’attenzione del pm della Procura di Salerno, Vincenzo Montemurro ci sarebbe già un esposto arrivato direttamente da Cava de’ Tirreni, già da un po’ di tempo. Una vicenda che oggi s’intreccia con quella degli arresti sull’isola ischitana, ed in particolare con i rapporti che la Cpl ha avuto con alcune amministrazioni pubbliche. Tra queste proprio quella della città metelliana. E a quanto pare ieri mattina i carabinieri avrebbero fatto già “visita” a Palazzo di Città per l’acquisizione di primi atti. La vicenda descritta al pm Montemurro dal presidente del Consiglio comunale metelliano Antonio Barbuti riguarda l’adozione di una variante urbanistica per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a servizio della terza piazzola dell’area mercatale. Ed in particolare, al vaglio degli inquirenti, ci sarebbe la deliberazione del Consiglio comunale numero 35 dell’8 maggio 2013. Secondo la ricostruzione dei fatti, questa delibera scaturirebbe dall’iniziale bando di aggiudica del servizio di “razionalizzazione ed esternalizzazione consumi energetici degli immobili comunali”, andato proprio alla Cpl Concordia e finito oggi sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Napoli che avrebbe visto un “interessamento” dell’ex deputato Vessa. Già durante la seduta consiliare, Barbuti sollevò non poche perplessità, annunciando la volontà di fare chiarezza. E, mantenendo fede alla promessa, il presidente del Consiglio comunale ha poi comunicato quanto accaduto al pm antimafia che a Cava de’ Tirreni già segue alcune inchieste. Anche l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo non nascose dubbi sull’adozione della variante sostenuta, invece, con forza dall’architetto Luigi Collazzo, dirigente del V settore del Comune di Cava de’ Tirreni, nonché presidente della commissione che ha aggiudicato l’appalto alla Cpl. Chiarisce, invece, la posizione del Comune di Teggiano, il sindaco Rocco Cimino che dice: «L’ente non è coinvolto in alcun modo nella vicenda, non avendo in corso con le ditte o le persone coinvolte alcun rapporto, né tantomeno risultano agli atti progetti o appalti inerenti a campi fotovoltaici». Il Comune di Teggiano compare in una scrittura privata redatta nel 2011 da Roberto Casari (Cpl) e Rachelina Vessa (rappresentante della società “Ambiente energia”) e relativa ad un accordo di sviluppo autorizzativo di un campo fotovoltaico per la somma di 500mila euro.