di Red.Cro.
Ancora incendi sulla fascia costiera che congiunge Eboli con Battipaglia: l’ultimo si è verificato domenica scorsa. Un caso anomalo se si considera il periodo autunnale in corso, ricco di piogge e temperature decisamente in calo soprattutto nelle ultime due settimane che rende incredibile la genesi per autocombustione. Proprio un gestore del lido nella zona ha lanciato l’allarme, chiamando i vigili del fuoco che hanno sedato le fiamme, constatando una generosa possibilità che si trattasse di un incendio di natura dolosa. Il pensiero di molti, a questo punto, si è spostato sulle vicende dei Palazzi, quello di Eboli e quello di Battipaglia, e, di conseguenza, sulla gara d’appalto per l’affidamento dei parcheggi sulla litoranea che potrebbe saltare a causa di una diffida da parte del Comune di Battipaglia inviata venerdì 18 novembre al Comune di Eboli. L’incendio è divampato nel pomeriggio di domenica 18. Sulla que
stione strettamente legata alla diffida firmata da Carmine Salerno, dirigente del Settore tecnico e urbanistica del Comune di Battipaglia, con cui ha chiesto l’annullamento della gara d’appalto per la concessione delle aree di sosta a pagamento lungo il litorale ebolitano è intervenuto Valerio Longo, capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia del Comune di Battipaglia. Ermetici, sulla questione, amministratori e dirigenti del Comune di Eboli. «La questione delle terre in località Campolongo -afferma Longo- comprese tra l’area pinetata e la strada provinciale litoranea 175, di proprietà del Comune di Battipaglia e gestite dal Comune di Eboli per destinarsi a parcheggio, negli ultimi tempi ha scatenato aspre polemiche, riprese dagli organi di informazione. Eppure il problema era noto già da tempo. Il Comune di Eboli continuava a gestire i parcheggi senza la preventiva autorizzazione da parte del nostro Comune. Infatti dal 2015 Eboli ha approvato bandi senza la necessaria autorizzazione prevista e la società che ha vinto il bando e che ha gestito i parcheggi non ha mai versato quanto dovuto al nostro comune. Ad oggi parliamo di circa 50.000 euro mai pagati. Questa incredibile storia potrebbe anche configurare delle ipotesi di reato. Abuso d’ufficio, perché il dirigente ha predisposto bandi senza alcun permesso. Omissione di atti d’ufficio, perché si doveva chiedere la preventiva autorizzazione. Falso in atto pubblico, in quanto negli ultimi anni è stata sottintesa un’autorizzazione mai di fatto avvenuta. Occupazione e usurpazione abusiva di aree pubbliche»