«Carica inconferibile per legge. Vincenzo De Luca non può essere nominato viceministro». La diffida, dopo l’annuncio di sabato scorso, è stata formalizzata dal Comitato No Crescent di Salerno. Così, ieri mattina, sono state ufficializzate le lettere al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro delle Infrastrutture. «De Luca – scrivono dal comitato che da tempo conduce la sua battaglia contro la costruzione del Crescent – non è solo incompatibile come sindaco, una volta accettata la carica di sottosegretario, ma anche “inconferibile” come viceministro. Le nomine a sottosegretari del 3 maggio scorso non erano soggette alla disciplina del decreto legislativo numero 39 del 2013 – noto come “decreto sulle incompatibilità”- entrato in vigore il 4 maggio. Oggi, però, non si può prescindere da quel decreto sulle incompatibilità».
«E’ un provvedimento di legge», spiegano i legali del movimento No Crescent, «che impone divieti precisi che ora non possono essere ignorati. L’istituto della inconferibilità opera per il sindaco De Luca che non può ricoprire la carica di sindaco e quella di viceministro, si determinerebbe un conflitto di interessi non consentito». Un tale conflitto è stato più volte denunciato dal comitato No Crescent: il fabbricato di Bofill si sta realizzando in un’area di natura demaniale che, ad oggi, non è del tutto sdemanializzata. «Il conflitto – dicono, infatti – deriva dal fatto che da un lato vi sono indagini penali in corso – abuso e falso ideologico le ipotesi di reato – che riguardano il sindaco, dirigenti comunali e un funzionario dell’Agenzia del Demanio, e dall’altro i poteri sul demanio che rientrano proprio tra le competenze specifiche del Ministero delle Infrastrutture». Quindi, secondo il comitato, «in base alle norme del decreto numero 39 non è oggi più possibile alcuna nomina a viceministro di De Luca e un eventuale decreto in tal senso del Presidente della Repubblica sarebbe contrario alla legge. La questione sin qui dibattuta dal Consiglio comunale di Salerno sulla compatibilità o meno del sindaco è questione solo strumentale, dal lontano 2004 vige una legge che pone con chiarezza il divieto di cumulare la carica di sindaco con incarichi di governo. Piuttosto, è grave che il segretario comunale non faccia applicare la normativa, ed è gravissimo che non vi sia stato intervento del Prefetto. Viene da chiedersi se non sia questa una “Repubblica delle banane” fondata su due pilastri: illegalità e mancanza di controlli degli enti a ciò deputati per disposizioni di legge o addirittura in base al dettato costituzionale. In un contesto tanto deprimente sembra quasi che le uniche forme di controllo vengano demandate a liberi cittadini riuniti in associazioni spontanee. E lo Stato dov’è?».