Di Antonio Sansone
Inaugurata ieri mattina “Orizzonte Due”, imponente struttura in acciaio e vetro realizzata da Costas Varotsos e donata al Campus di Fisciano. L’opera permanente, rappresenta una delle tappe del progetto nazionale “L’albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte”, curato da Achille Bonito Oliva. La grande opera d’arte architettonica è difatti l’unica in Italia ad essere stata realizzata nell’ambito di questo progetto all’interno di un Ateneo. Ad intervenire alla conferenza che ha anticipato la cerimonia d’inaugurazione sono stati il Magnifico Rettore Aurelio Tommasetti, lo stesso critico d’arte ed accademico Achille Bonito Oliva, l’ideatore dell’opera e del progetto architettonico Varotsos e l’On. Antimo Cesaro, Sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. La direzione scientifica del progetto di Ateneo è stata affidata alla prof.ssa Maria Passaro, docente ordinario di Storia dell’arte Contemporanea che commenta così la cerimonia d’inaugurazione “ Abbiamo il piacere di ospitare nel campus uno dei tasselli di un cammino più ampio, e l’Università di Salerno è stato l’unico Ateneo in Italia ad aderire a questo progetto. Lo scopo non è soltanto quello di valorizzare le numerose opere già presenti all’interno del campus, ma creare un vero e proprio percorso d’arte contemporanea che diventi parte integrante e viva della comunità accademica”. ‘L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte’ è una mostra diffusa su tutto il territorio nazionale che ha visto coinvolti oltre trenta artisti internazionali e numerose istituzioni pubbliche e private. Numerose sono le opere del progetto già installate in Campania: le installazioni a Napoli di Marco Bagnoli al Museo Madre, Maurizio Elettrico a Castel Sant’Elmo, Luigi Ontani al Museo Archeologico Nazionale, Paul Renner alla Vigna San Martino, Lorenzo Scotto di Luzio alla Fondazione Morra Greco e di Matteo Fraterno ed Emiliano Maggi presso la Certosa di Padula (SA). L’albero di Varotsos infatti ha una linea orizzontale e sinuosa, che crea un’immagine particolarmente suggestiva, alterando la classica percezione dell’orizzonte rispetto alla prospettiva dalla quale viene osservata. Una struttura così imponente ed allo stesso tempo leggera, filiforme, resa ancora più delicata dalle lastre in vetro ondulato, illuminate a richiamare l’acqua, simbolo stesso della vita e della Terra. Orizzonte Due diventa parte del paesaggio, ponendosi come simbolo d’accoglienza e di nuove prospettive, nuove frontiere, toccando un tema già molto sentito e da sempre centrale per l’ateneo Salernitano che è quello dell’accoglienza e della comunità. Anche in questo caso l’Università di Salerno accoglie a braccia aperte l’architettura contemporanea con un opera di grande impatto e di grande valore, carica di tutte le intensioni e probabilmente i sogni degli studenti che si celano oltre quell’orizzonte, durante ed al termine della propria carriera accademica.