Successo di critica e pubblico per il “Concerto for Ucraina” promosso dal Rotary Club Salerno Duomo di Vincenzo Abate supportato dal Rotaract, nel quadriportico del Duomo di Salerno. Applausi per i talenti del Conservatorio G.Martucci Mauro Tamburo, Davide Cesarano, Gianluca Buonocore e Ludovica Ventre
di Olga Chieffi
“In un mondo che ascolta poco abbiamo scelto la porta della musica per continuare ad aiutare gli sfollati, i profughi ucraini che cercano di scampare agli scenari di guerra”. Questa la mission dell’accorsato “Concerto for Ucraina”, organizzato dal Rotary Club Salerno Duomo di Vincenzo Abate supportato dai diligenti giovani del Rotaract, guidati dalla neo-dottoressa Rosaria Flora Ferrara, nel quadriportico del Duomo di Salerno, pubblico esigente partecipe di un programma non semplice ma che il maestro Fulvio Artiano, vicedirettore del nostro conservatorio, ha inteso proporre lasciando che l’uditorio si avvicinasse alla musica da camera con leggerezza e semplicità cercando di donare un talismano per superare il timore reverenziale che spesso viene ingiustamente percepito verso questo genere. Mauro Tamburo al violino, Davide Cesarano e Gianluca Buonocore al pianoforte e Ludovica Ventre al violoncello sono stati gli studenti del biennio di musica da camera, del magistero dello stesso Fulvio Artiano, i quali hanno proposto due trii, il primo il n°3 in Do Minore, op.1 di Ludwig van Beethoven, con Davide Cesarano al pianoforte e il secondo, l’op.49 in Re minore di Felix Mendelssohn-Bartholdy. E’ un Davide Cesarano al pianoforte, in cui abbiamo riconosciuto la scuola del suo maestro Costantino Catena: nulla di leziosamente frivolo, ma un’immersione nel reale per spiccare il volo verso l’ideale, che ha offerto indirizzo alla formazione, sulla strada di uno stile asciutto ed essenziale, quasi in bianco e nero, capace, però, di utilizzare tutte le risorse per donare luce alla pagina, in una concezione radiale della spazialità sonora, una visione organicistica in cui la percezione delle identità è stata resa possibile grazie all’articolazione del fraseggio, che ha portato, solo a tratti, superando qualche indecisione d’intonazione e d’intenzione del violino, ad una cantabilità di un viaggio intimo, lucido ed ineluttabile. Tour de force per gli archi che hanno attaccato, con Gianluca Buonocore al pianoforte, gemma del magistero di Tiziana Silvestri, il primo movimento dell’op.49 in Re minore di Felix Mendelssohn-Bartholdy che rivela, fin dalle prime note, il suo carattere passionale, col primo tema al violoncello che la Ventre ha stagliato in maniera decisa, con evidenze dinamiche affascinanti, disciolte nella conclusiva rincorsa lungo la tastiera del pianoforte. Ben delineato l’intreccio tra i due archi tra distensione e uno spruzzo di melanconia, in quel giuoco di intrecci timbrici e soluzioni melodiche guidato nel suo dispiegarsi dallo stesso pianoforte, presenza costante che ha conquistato la scena nel ritagliare l’andamento tematico o lavorando sottotraccia nell’intaglio armonico di fondo, fino a giungere agli esuberanti scarti dialogici del rapido Scherzo, in cui il trio è si è posto a caccia dell’ equilibrio tra densità espressiva e un carattere timbrico assieme intenso e brillante che raggiungeranno abbandonandosi maggiormente al flou del sentire mendelssohniano. Fatica finale con l’Allegro assai appassionato finale e l’ideale rondò che ha strappato gli applausi e dato inizio all’elegante momento conviviale con il brindisi, in attesa di un nuovo evento rotariano d’impegno e cultura.