Erika Noschese
“Una manifestazione storica”. Così Lorenzo Forte, presidente del comitato salernitano Salute e Vita definisce il sit-in tenutosi ieri mattina dinanzi ai cancelli della scuola materna ed elementare Giacomo Costa. Ieri, i genitori degli alunni della Giacomo Costa, della scuola media Torquato Tasso, della Medaglie D’Oro e della scuola elementare di Salvatore Calenda sono scesi in piazza insieme al comitato Salute e Vita e all’associazione nonché comitato Presidio Permanente per chiedere lo stop delle Pisano, a causa dei gravi danni che possono provocare i veleni prodotti dalla fonderia. Dunque, il presidio è stato indetto proprio per permettere ai genitori di esprimere la propria preoccupazione per la salute dei figli e chiedere così l’immediato intervento del sindaco Enzo Napoli affinché tuteli il diritto alla Salute, denunciando pubblicamente che è inammissibile accompagnare i figli a scuola e all’interno dei vari pressi scolastici sopra citati si insinuino i miasmi nauseabondi delle Pisano. «La scuola dovrebbe essere il luogo più sicuro invece sono coinvolte dall’inquinamento atmosferico che non conosce confini e che si insinua nella vita anche dei nostri bambini, coinvolti ogni giorno dalle polveri e dai miasmi intollerabili e nauseabondi provenienti dalle Fonderie Pisano», dichiarano le mamme ed i papà presenti ieri mattina. In più occasioni, l’ultima in ordine cronologico risale allo scorso 20 ottobre, alcuni genitori hanno sporto regolare denuncia presso la stazione dei Carabinieri di Fratte allarmati dai cattivi odori provenienti dalle fonderie. «Tale grave situazioni si ripete da de- cenni senza che le Istituzioni facciano nulla per fermare l’ emergenza ambientale e sanitaria. Così come riportato nelle relazioni Arpac Regionale, realizzate durante i controlli effettuati nelle Fonderie Pisano, nel novembre 2015 e maggio 2016,era stato accertato “… un immediato pericolo per la vita e per l’ambiente…”, ribadisce ancora una volta il comitato Salute e Vita. Nel corso della manifestazione è stato dunque richiesto al Comune di Salerno atti concreti quali un’ordinanza di chiusura immediata delle fonderie Pisano e, a tutte le Istituzioni coinvolte, si è ribadita la richiesta di «fermare questa sorte di Guerra non dichiarata e di garantire l’Art. 32 della Costituzione ovvero il Diritto alla Salute della popolazioni coinvolte e non tutelate da una politica troppo spesso miope e troppo pro- pensa a far finta di nulla per tutelare interessi che non hanno come obiettivo il bene comune», dice ancora il comitato salernitano che da anni ormai si batte per la chiusura definitiva dell’impianto di proprietà della famiglia Pisapia.