L’Italia risulta essere uno tra i Paesi più cari al mondo per quanto riguarda il prezzo della benzina, dato che incide grandemente sulle tasche degli italiani. In particolare alcune regioni e città italiane spiccano per i prezzi elevati del carburante rendendo più difficile per le famiglie italiane mantenere i costi relativi alla propria auto.
Dalla materia prima al prodotto finale: che cos’è la benzina?
Andiamo ad analizzare prima di tutto l’origine della benzina e come essa viene formata. La benzina è un prodotto distillato dal petrolio greggio a temperature che variano dai 35 e i 215 °C. Durante la distillazione il petrolio viene separato nei suoi componenti che possono essere leggeri come il GPL (gasolio di petrolio liquefatti) o pesanti come i residui. L’elemento ottenuto da questa distillazione è quello che conosciamo bene: un liquido giallo trasparente, oleoso, dall’odore nauseante e altamente infiammabile. Dalla distillazione di ogni singolo litro di petrolio solo il 10% di esse diventa comunque benzina, il che sottolinea l’elevata lavorazione di questa sostanza. Dal 2000 inoltre in Europa è stato vietato l’uso di alcuni composti del piombo che venivano precedentemente aggiunti al prodotto e che rendevano la benzina una sostanza più rossastra di quella che regolarmente circola oggi in Europa. Oggi infatti l’unica benzina disponibile nel continente dal 2002 è proprio la benzina senza piombo, anche conosciuta come benzina verde, perché aderisce alle regole europee di produzione senza l’aggiunta di composti del piombo come antidetonanti.
Italia: la sesta benzina più cara al mondo!
E qui purtroppo una triste parentesi per il nostro Paese: nella classifica delle nazioni dove la benzina costa di più l’Italia spicca al sesto posto. Dato che merita di essere analizzato più dettagliatamente.
Infatti non solo il prezzo del carburante è elevato ma, a confronto con gli altri Paesi che la precedono nella classifica, l’Italia sembra anche essere quella con un PIL pro capite tra i più bassi, il che significa che la benzina per gli italiani è veramente un peso economico nella gestione del bilancio familiare. L’unico stato che si presta ad avere un rapporto prezzo della benzina e PIL peggiore del Bel Paese, sembra infatti essere solamente la Grecia!
Tra gli altri Paesi ad avere il prezzo più caro della benzina, secondo la classifica effettuata dal globalpetrolprices.com, si annoverano Hong Kong e la Norvegia che sono comunque Paesi con un PIL pro capite molto alto, quindi più ricchi e non soggetti relativamente ad un ‘impoverimento’ dovuto al prezzo elevato. Anche l’Olanda in realtà spicca tra le prime in classifica ma se consideriamo che la maggior parte degli olandesi si muove in bicicletta e solo il 15% possiede un’autovettura, si capisce come il prezzo in realtà sia elevato perché è un prodotto in generale poco utilizzato all’interno del Paese.
In Italia: le città più care
Se andiamo ad analizzare ulteriormente i dati relativi ai prezzi della benzina in Italia, si possono individuare diverse fasce dove il prezzo raggiunge alcuni picchi o ribassi. Infatti, a seconda di dove si vive, in Italia vi sono delle differenze per quanto riguarda l’acquisto del carburante.
In qualsiasi parte dell’Italia ci si trovi è comunque una buona pratica controllare i costi del carburante, per evitare di fare il pieno nei giorni di oscillazione più alti e possibilmente fare attenzione a scegliere le pompe più economiche visto che si calcola che in realtà il risparmio più effettivo avviene tramite l’utilizzo del self service e dei benzinai più economici. Solo all’interno di Roma, infatti, si è calcolato che la differenza tra il distributore più caro e quello più economico nella capitale stessa può raggiungere il 40%!
Tra le città italiane più care per quanto riguarda il prezzo del carburante vi sono Palermo e Cagliari, dato a dir poco singolare pubblicato sull’inchiesta di Altroconsumo che ha utilizzato i dati dell’Osservatorio Prezzi Carburante del Mise. Infatti, ci si aspetterebbe tutt’altro, considerato l fatto che le due città si trovano a ridosso di due raffinerie e quindi potenzialmente con meno spese relative al trasporto e alla distribuzione. Mentre nella capitale e a Milano i prezzi variano enormemente da distributore a distributore. Dall’inchiesta risulta anche che Trieste mantiene dei prezzi abbastanza stabili nell’intera città, ovvero che non subiscono grandi oscillazioni nella scelta di differenti distributori.