In difesa dei disabili, la protesta parte da Villa dei Fiori - Le Cronache
Cronaca

In difesa dei disabili, la protesta parte da Villa dei Fiori

In difesa dei disabili, la protesta parte da Villa dei Fiori

nei pressi dell’Asl di Nocera Inferiore c’è stata la protesta che riguarda i 39 disabili in cura alla clinica Villa dei Fiori contro la delibera 164, che prevede di spostare i disabili dalla clinica Villa dei Fiori in Rsa senza considerare i casi particolari. Hanno partecipato i dipendenti della clinica Villa dei Fiori, i sindacati Uil-Fpl, Cisl, il comitato Diritto alla Cura, le istituzioni dei comuni di Pagani e Roccapiemonte, rispettivamente Pietro Sessa assessore con delega allo sport e Antonio Pagano sindaco di Roccapiemonte insieme al vicesindaco Roberto Fabbricatore e Anna Bruno, assessore con delega all’urbanistica, ai lavori pubblici e al Suap. Le istituzioni di Nocera Inferiore non sono state presenti. Verso le ore 10  l’Asl di Nocera Inferiore risponde nel seguente modo alla protesta, «non si può dar seguito alla valutazione Uvi, la quale avrebbe mandato i pazienti in Rsa».

La protesta

«Vergona!», «assassini!», «voi state in un ufficio, andate a vedere di persona la situazione di queste persona»;  «voi li fate morire, assassini!»;  «li trattate come Ebrei, ammazzateli, fate prima, sono esseri umani. Mandateci i vostri figli» queste sono le parole dei familiari di disabili, che attualmente sono alla clinica Villa dei Fiori e rischiano di andare in Rsa, si trovano nei pressi del distretto sanitario a muovere la loro sinergica protesta, nel frattempo qualche medico si affaccia dal balcone del distretto sanitario e vede la scena di uomini e donne disperati per il destino dei loro rispettivi familiari. Vogliono risposte, ma non arrivano dal distretto. Poi arriva la voce corale «diritto alla cura! Diritto alla cura!».  Qualcuno si fa avanti, rilascia la sua dichiarazione, «io ho mia sorella da 20 anni che si trova alla clinica Villa dei Fiori, se la spostano, io la riporto in Villla dei fiori. Qui sta bene. Se la mandano in Rsa, l’ammazzano». Qualcun altro aggiunge, «tutti questi pazienti che loro vogliono spostare in Rsa, tipo deportazione degli Ebrei, sono in cura in clinica Villa dei Fiori da oltre 50 anni, qui hanno i loro affetti, i loro spazi, è da una vita che sono qui. Queste persone, che sono come  bambini, hanno bisogno chi li dia da  mangiare, chi li lavi, chi li pulisca. Se mia sorella andasse in Rsa, sarebbe una condanna a morte, perché mia sorella in un posto diverso da casa sua, che sta qui in Villa dei Fiori da 55 anni, non durerà un mese, per questo è una gravissima ingiustizia, loro pensavano che fossero persone invisibili, loro esistono. Per loro sono numeri da sacrificare, da eliminare».  Una signora parla di suo figlio, «mio figlio C.R.  non può stare a casa, lui ha bisogno di cure, assistenze, come fa a stare in casa? Se andasse in Rsa, morirebbe, qui, in Villa dei Fiori, sono abituati con tutti, con l’assistente, con la caposala, con i medici, con tutti quanti». Parla un altro familiare, «mio cognato ha tante patologie, quella più grave è l’epilessia di 3° livello, se ha un attacco epilettico, muore». Continua un’altra mamma di un disabile, «sono contraria a questa legge, perché i nostri figli hanno bisogno di essere assistiti in un certo modo, non sono autonomi, qui hanno trovato un angolo di paradiso, chi ha deciso tutto ciò, dico che è una follia a mandare questi ragazzi in Rsa». A un certo punto della protesta, si fa avanti un signore, familiare di un disabile, cerca di forzare l’ingresso dell’edificio per poter parlare con il direttore del Asl di Nocera Inferiore, ma viene fermato dai vigili urbani. Poi entra una delegazione a parlare col direttore dell’Asl. Commenta l’assessore Pietro Sessa, «siamo qui per sostenere il comitato Diritto alla Cura che si avvicinano ai disabili gravi, che non possono essere trasferiti in Rsa perché avrebbero cure mancanti, con prospettive di vita molto ridotte, ciò lo dicono gli stessi medici». Parla Anna Rita Ruggiero,  portavoce del comitato Diritto alla Cura, «siamo qui in supporto ai disabili gravi, gravissimi e invalidanti, per evitare che da una struttura eccellente come la clinica Villa dei Fiori possano passare in Rsa, abbiamo usato una parola forte “deportazione” dei disabili perché lascia intendere che vanno contro la loro volontà di andare in Rsa. Noi siamo qui per sostenere le loro battaglie, perché la disabilità è multipla».  Segue il segretario generale Uil-Fpl Gennaro Falabella, «noi come Uil, insieme ai datori di lavoro delle strutture private, abbiamo contestato questa delibera regionale, perché determina il passaggio di prestazione riabilitativa in strutture Rsa, stravolgendo il sistema di erogazioni delle prestazioni ai pazienti fragili, disabili. Successivamente all’iniziativa, fatta per poter modificare con una proposta di legge, abbiamo avuto nell’ambito dell’Asl un incontro con la direzione strategica, dove, insieme con le altre associazioni, abbiamo visto una perequazione degli atteggiamenti sui distretti sanitari dell’Asl. Il datore facente funzione del distretto sanitario di Nocera Inferiore non ha considerato gli indirizzi della direzione generale Asl Salerno, invia in maniera schizofrenica una nota alla struttura, clinica Villa dei Fiori, e invita i pazienti, che si recavano presso la struttura sanitaria accreditata, nel ricevere le prestazioni per poi passare direttamente alle Rsa, questo comporta che i pazienti non possono ricevere la prestazione, quindi le famiglie dovranno, se passassero in Rsa, sostenere economicamente le eventuali e specifiche prestazioni dell’ex articolo 26. Immaginiamo i disagi delle famiglie, che hanno già sulle spalle il peso dei loro familiari che hanno necessità di avere aiuto.  Conclude, «il passaggio da prestazione riabilitativa, ex  articolo 26, comporta la diminuzione di linee di attività, di conseguenza la riduzione di orario da parte dei dipendenti, parliamo anche di licenziamenti. Intorno alle strutture accreditate, c’è anche un indotto economico per le forniture, di conseguenza anche il territorio verrebbe penalizzato. Al di là del servizio dato, c’è anche la considerazione di difendere il posto di lavoro».  Parla il segretario generale Cisl Pietro Antonacchio, «questa manifestazione serve per attenzionare il pianeta complesso della riabilitazione, c’è in campo una proposta di legge per modulare quelli che sono gli interventi riabilitativi, relativamente alle complessità delle patologie a cui fanno riferimento.  Sarebbe opportuno che la Regione Campania intervenga rispetto a queste particolari situazioni. Se la Regione vuole normare in maniera differente, in questo specifico caso, dovrebbe dire ai distretti di tenere un attimo in attenzione queste procedure, non accelerarle creando grossi danni ai disabili. Il problema vero è che il sistema pubblico  è autoreferenziale, quindi ogni distretto è autonomo nell’ambito dell’applicazione delle norme, creando profondi disagi e frammentazioni». Conclude il rappresentante Cisl Giovanni Somma, «c’è un controsenso tra noi, la Regione Campania e le leggi che queste fanno, in ultimo ci invitano a un tavolo tecnico in cui si dice che questa proposta di legge bisogna rivalutare, poi andiamo a scontrarci coi facenti funzione dell’Asl di Nocera Inferiore in cui ci dicono qui comandiamo noi».