di Pina Ferro
“La decisione del Consiglio Comunale e l’orientamento di questa amministrazione di far diventare il nostro comune un polo per il trattamento di rifiuti, ci impone di intraprendere nuove e più efficaci iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e di fare in modo che tale progetto venga rapidamente abbandonato. Purtroppo, il tempo del dialogo sembra scaduto, ammesso che fosse stato mai aperto da questa amministrazione”. E’ quanto si legge in una nota a firma della Sinistra Italiana di Pontecagnano Faiano. Nota che è stata diffusa a seguito dello svolgimento del consiglio comunale lo scorso 8 maggio su un unico punto all’ordine del giorno: l’impianto di compostaggio da realizzare sul territorio. “Al di là del contenuto della discussione questo consiglio comunale ha rappresentato il primo dibattitto istituzionale su questa iniziativa dell’amministrazione e, secondo noi, esso rappresenta il vero spartiacque tra chi avrà sulla coscienza e la responsabilità di un disastro socioeconomico annunciato e chi ne avrà preso le distanze. Nell’azione amministrativa contano gli atti e il voto di ieri sera ha sancito formalmente chi dei consiglieri è a favore della realizzazione di impianti di rifiuti e chi no. Sono sette i consiglieri che hanno votato contro di cui due provenienti dalla vecchia maggioranza. La discussione, animata soprattutto dalla minoranza, e ha visto soprattutto il sindaco difendere questa scelta, mentre i consiglieri della sua maggioranza si sono limitati a dichiarazioni scialbe e di facciata senza neanche provare ad argomentare il sostegno a questa scelta, segno che non sapevano neanche di cosa si stesse parlando. La cosa che è emersa solo in parte è l’aspetto economico dell’operazione, e che secondo noi rappresenta il motivo principale per non realizzare l’impianto. Infatti, le alternative sono di gran lunga più convenienti: l’utilizzo del sito di Compostaggio di Salerno e, se proprio fosse necessario realizzare un nuovo impianto, utilizzare l’area di Sardone già di proprietà pubblica L’impianto di compostaggio di Salerno sarebbe la soluzione a costo zero in quanto l’impianto è ampiamente sottoutilizzato, certificato dalla delibera del Comune di Salerno del 2019 e dalla dichiarazione del nuovo amministratore delegato di Salerno Pulita che ha annunciato un rinnovo e potenziamento dell’impianto chiedendo ad altri enti il conferimento del rifiuto organico. Se la necessità di un nuovo impianto fosse dimostrata, allora l’area di Sardone sarebbe la più adeguata in quanto è già di proprietà della regione, così si risparmierebbero i 3.3 milioni di euro dell’esproprio del terreno ed oltretutto un’area già destinata ad impianti per i rifiuti, tanto che vi è già un progetto finanziato per un impianto di compostaggio da realizzare in quell’area. Nonostante l’evidenza dell’ultima delibera di giunta che colloca l’impianto a Sant’Antonio, il sindaco ha continuato ad affermare che l’impianto può essere fatto ovunque sul territorio comunale, alimentando e diffondendo ancora di più allarmismo nei cittadini e negli imprenditori. Ha anche fatto un passaggio sull’Ecosider ribadendo che si tratta di un semplice scasso confermando che non ha mai abbandonato la sua idea che gli impianti di rifiuti sono una opportunità. Purtroppo, la decisione del Consiglio Comunale e l’orientamento di questa amministrazione di far diventare il nostro comune un polo per il trattamento di rifiuti, ci impone di intraprendere nuove e più efficaci iniziative per sensibilizzare la cittadinanza e di fare in modo che tale progetto venga rapidamente abbandonato. Purtroppo, il tempo del dialogo sembra scaduto, ammesso che fosse stato mai aperto da questa amministrazione”.