di Marta Naddei
Se mai sarà realizzato, il termovalorizzatore di Salerno sarà “firmato” dall’Ati Daneco. La prima sezione del Tribunale amministrativo regionale di Salerno, infatti, nella giornata di ieri ha depositato la sentenza con la quale sono stati bocciati tutti i ricorsi presentati dall’Ati De Vizia-Lombardi (rappresentata dall’avvocato Gennaro Macri) che, nella gara indetta dalla Provincia di Salerno (difesa al Tar dal legale Lorenzo Lentini) nel 2010 per l’affidamento della concessione, costruzione e gestione dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti della provincia di Salerno, uscì sconfitta proprio dall’associazione temporanea di imprese composta da Daneco, Acmar e Rcm (difesa in giudizio dall’avvocato Andrea Abbamonte). Così, a quasi due anni dalla presentazione del primo ricorso dell’Ati De Vizia, il collegio giudicante del Tar Salerno (presidente Amedeo Urbano, consigliere Giovanni Grasso e consigliere estensore Gianmario Palliggiano) lo ha rigettato e ha ritenuto improcedibile, perché al primo strettamente collegato, la seconda impugnativa presentata, invece, lo scorso anno. In sostanza, l’Ati De Vizia – che, in realtà cominciò la propria battaglia nell’agosto 2011, a seguito della pubblicazione della determina dirigenziale del 25 luglio 2011 con cui fu aggiudicata la gara, con la presentazione del ricorso presso il Tar del Lazio che poi spostò le competenze sulla sezione locale – chiedeva l’annullamento di tutti gli atti relativi all’aggiudicazione della gara d’appalto (vinta dalla Daneco con 90,815 punti contro gli 84,070) per diversi motivi tra cui violazione del giusto procedimento e dei principi di imparzialità delle pubbliche gare, per esautoramento delle funzioni del responsabile del procedimento (l’ingegnere Giuseppe D’Acunzi, che non avrebbe risposto ai quesiti pre gara e non avrebbe approvato gli atti di gara, in quanto sostituito dal Dirigente del Settore Gara, ndr); illegittimità dell’offerta dell’aggiudicataria, per presunta carenza di un elaborato progettuale (studio di impatto ambientale) e per inidoneità del Piano Economico Finanziario; illegittimità dei giudizi tecnici resi dalla Commissione, con riferimento alla miglioria della griglia ad aria; il fatto che Daneco, quale affidataria diretta di un servizio pubblico locale, non avrebbe potuto concorrere ad altri affidamenti di servizi pubblici. Irregolarità che, secondo i giudici del Tar di Salerno, non hanno trovato alcun riscontro ritenendo le censure poste dall’Ati De Vizia sulla posizione del Rup non condivisibili e inammissibili i rilievi mossi sugli aspetti tecnici della valutazione dei progetti di gara. Dunque, se l’inceneritore ci sarà toccherà alla Daneco tirarlo su, ricorsi al Consiglio di Stato permettendo.