di Arturo Calabrese
Resilienza, voglia di lavorare e visione futura sono solo alcuni dei fattori che hanno spinto il giovane Antonio Di Maio a lanciarsi nel commercio e ad aprire una sua attività. Si tratta de “Il Laboratorio”, piccola realtà di Agropoli che si sta pian piano affermando nel campo dolciario. Non una pasticceria vera e propria, ma una produzione di cornetti e dolci vari che affonda le proprie radici nella tradizione cilentana, grazie anche all’apporto della fidanzata. Loro sono Antonio Di Maio, 32enne, e Daniela Palmieri, 35enne, una coppia nella vita e sul lavoro. Ed è proprio la forza dell’amore alla base di un solido rapporto che valica il sottile confine tra lavoro e vita privata, creando un nuovo aspetto dell’esistenza capace di resistere alle tante difficoltà. «L’idea è nata nel tempo – racconta Antonio – mio nonno, io sono suo omonimo, aveva già un laboratorio che produceva cornetti diversi decenni fa. È stato il primo ad Agropoli e mio padre dopo di lui. L’idea, dunque, nasce così e cioè dal ripercorrere le orme della mia famiglia». Antonio ha avviato il percorso per aprire la sua attività in un difficilissimo periodo: «Ho aperto alla fine di maggio 2020 – spiega – e cioè in piena pandemia. Le restrizioni e le chiusure erano state allentate e i negozi potevano riaprire. Abbiamo dunque aperto e ci siamo lanciati in questa avventura». L’idea di Antonio e Daniela, però, non era quella di una semplice cornetteria ma di un qualcosa di più ampio che coniugasse passato e presente con uno sguardo rivolto al futuro. Nascono così varie idee che la giovane coppia mette in atto, anche sfidando la sorte e le avversità che quel periodo storico portava con sé. «Seguendo le ricette imparate da mia nonna e da mia mamma – dice Daniela – ho iniziato a preparare i dolci tipici della tradizione cilentana come la pizza dolce, i nasprini, gli struffoli. Per alcune nostre preparazioni è impossibile – aggiunge la ragazza – ma per altre cerchiamo di usare quante più materie prime locali. È impossibile farlo coi cornetti farciti con la cioccolata di una famosa marca, ma con altro sì». Un elemento, quest’ultimo, che fa nascere nella coppia un’ulteriore idea che ha del rivoluzionario. Al solito cornetto farcito con cioccolate o altre creme, Antonio e Daniela aggiungono il fico bianco del Cilento. «Abbiamo coniugato tradizione e innovazione – dicono – la tradizione è un frutto, un prodotto del nostro orto che tutti conoscono, e l’innovazione è per l’appunto il cornetto. Ci sono la dieta mediterranea e un piccolo peccato di gola, ci sono il gusto antico e quello moderno, ci sono il passato e il futuro». Antonio e Daniela sono una giovane coppia che ha investito sul futuro e su sé stessi, nonostante tutto e nonostante tutti. Lo hanno fatto nel periodo pandemico e post pandemico, quando tutto era buio e poca speranza c’era nel futuro. Un futuro buio ed incerto. Le cose, però, vanno molto bene e gli affari aumentano. Antonio fa anche le consegne a domicilio mentre Daniela prepara i dolci. I due lavorano bene, sono affiatati, vogliono fare bene il loro lavoro così da poter ambire ad un domani migliore. Ad un certo punto, però, si torna nell’incubo: la guerra in Ucraina porta una ricaduta molto pesante sull’economia italiana. Le sanzioni che l’Unione Europea ha comminato alla Russia, hanno causato l’impennata dei prezzi in Italia: luce e gas arrivano ai massimi storici. Le aziende, le famiglie, gli utenti hanno subito dunque dei rincari in bolletta. «Abbiamo notato l’aumento delle materie prime innanzitutto – dice la coppia – zuccheri, farine e quant’altro da noi utilizzato è aumentato. I consumi, poi, sono aumentati del triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ciò che prepariamo ci obbliga al consumo di luce e gas – argomenta – e dobbiamo far fronte ad un bolletta mai modesta, ma adesso davvero abbiamo una spesa molto molto ingente. Ci chiediamo fino a quando riusciremo a resistere con queste spese e con i rincari che sono ormai all’ordine del giorno. Andiamo avanti stringendo i denti perché dobbiamo continuare a coronare il nostro sogno – chiosano i due – ma è tanto difficile». La coppia lancia dunque un grido d’allarme a chi di dovere e cioè quello rivolto alle istituzioni di lavorare per calmierare i prezzi, altrimenti l’alternativa è smettere di sognare. Un qualcosa di comune a tante altre attività che rischiano seriamente di chiudere non potendo far fronte a così tante spese.