Oggi, alle ore 11,30, verrà inaugurata presso la Galleria Il Catalogo la mostra dedicata al pittore di origini pugliesi, con una selezione della sua ultima produzione artistica
L’aprile della galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, prende il via con il ritorno del segno pittorico di Virginio Quarta. Il florilegio composto da quindici opere dell’artista tarantino, ma salernitano d’adozione, vivrà il suo vernissage questa mattina alle ore 11,30 e sarà fruibile sino al 30 aprile. Sono camere con vista quelle che propone Virginio Quarta, in cui tra comode poltrone, stanze semplicemente arredate, coperte e damaschi, quasi da carezzare, il pittore illustra i suoi luoghi dell’anima, Ravello, la costiera, scorci di Salerno, in cui, nonostante la resa evidentemente iperrealista, simbolo di un lavoro portato avanti col bulino quasi dell’incisore, l’artista si ritrova tra natura e artificio. Considerata in tale dimensione e liberata da fuorvianti preconcetti, essa assume quei connotati di veridicità che aprono le soglie dell’universalità. A questa proiezione di dialogo universale è informata la somma espressione pittorica di Virginio Quarta, artista che, incedendo sovente sui solchi di un semplice realismo, evoca sussulti di un sentire vibrante oltre i confini del determinismo fisico ed umano. In lui si riscontra quella facoltà di penetrare e di carpire il reale che, nell’opera dipinta, si coniuga con un messaggio, ora epico, ora drammatico, emozionale. Dal reale, assoluta oggettivazione della sensibilità dell’essere, la mente corre sull’anelito di approdi trascendenti, che permettono una sosta di risposte agli sterminati enigmi esistenziali. Varcate così le soglie del concreto, sempre costrittive, la proiezione spirituale si dilata nell’avido palcoscenico di una narrazione che concede respiro alla speranza e alla dimostrazione di una motivazione di vita.