Se l’Anas si presenta con un cronoprogramma per far partire i lavori del raccordo Salerno – Avellino, ci pensa la Soprintendenza ai beni culturali a frenare nuovamente tutto. L’iter per avviare il primo stralcio funzionale del primo lotto dal mese di dicembre diventa concreto; l’allargamento e la messa in sicurezza del tratto Fratte – Baronissi potrebbe quindi vedere ben presto la luce. Ma, mentre, i rappresentanti dell’Anas si sono presentati ieri, presso la Prefettura di Salerno con delle tappe ben scandite per impiegare i 123 milioni di finanziamento a disposizione, la Soprintendenza ai beni culturali ed archeologici, diretta dalla dottoressa Adele Campanelli, ha inoltrato la richiesta di effettuare indagini di interesse archeologico a cinque km a destra e cinque km a sinistra dell’opera pubblica, anziché mantenersi nel limite dei canonici 60 metri. Il parere della Soprintendenza, a quanto pare, sarebbe anche fondamentale per poter sbloccare i lavori e dare così inizio alla realizzazione del raccordo Salerno-Avellino in uno di quelli che è considerato tra i più pericolosi tratti dell’intera rete autostradale. I segretari delle organizzazioni sindacali di categoria e rappresentanti del comitato Si Sav, intervenuti presso l’incontro a palazzo di Governo, non hanno bene accolto la richiesta della Soprintendenza, ritenendo che un lavoro di scavo di questo tipo richiederebbe molto tempo e, di conseguenza, farebbe ulteriormente allungare i tempi. «Ad una buona notizia – commenta il segretario regionale della Feneal Uil, Luigi Ciancio – rappresentata dal cronoprogramma presentato dall’Anas, si è accompagnata quella della richiesta della Soprintendenza che ci farà perdere ulteriore tempo». Una osservazione giunge dal segretario della Fillea Cgil, Gino Adinolfi che sottolinea come «quando è stato costruito il nuovo distributore di benzina con annesso autogrill, non c’è stata tanta premura. Puntualmente, quando si apre uno spiraglio c’è il genio di turno che si sveglia». E critico, verso la richiesta di scavo, è anche il segretario della Filca Cisl, Nando De Blasio che ha parlato di «richiesta un po’ anomala. Non possiamo perdere altro tempo e rischiare di fare la fine del Fondovalle Calore dove i lavori sono completi al 70%, ma fermi». Ma il tempo dell’attesa è finito, perché, ricorda il segretario provinciale Feneal, Patrizia Spinelli, che «si tratta di una questione di sicurezza.Su quella strada la gente ci muore. Non c’è più tempo».
Ora si attende che la Regione convochi le parti per sottoscrivere l’accordo di programma, ma come al solito, l’assessore Sergio Vetrella latita.