di Erika Noschese
Democrazia e partecipazione, attraverso le consulte, gli istituti di partecipazione e i comitati di quartiere. Ha le idee ben chiare Elisabetta Barone, leader dell’opposizione a Palazzo di Città che, subito dopo la proclamazione degli eletti, ha fatto il punto della situazione sugli argomenti da affrontare già nel primo consiglio comunale. Un quinquennio difficile quello che l’amministrazione comunale si appresta a vivere in toto, a causa dell’inchiesta della Procura di Salerno sui presunti appalti truccati e, evidenzia la dirigente scolastica dell’Alfano I, “bisogna vedere se sarà quinquennio, diciamo che da ciò che è emerso sembra di poter dire che forse questa consiliatura non vivrà per tutto il quinquennio. In ogni caso, svolgeremo il ruolo che ci è stato assegnato dai cittadini di un’opposizione critica”. Nulla di diverso rispetto a quanto chiesto in campagna elettorale, a partire dalla trasparenza amministrativa e la partecipazione democratica. “Le prime due cose che ho chiesto in maniera informale all’assessore Tringali – e che chiederò alla prima seduta di consiglio comunale – sono l’inserimento nel regolamento comunale per sancire la nascita degli istituti di partecipazione, che siano istituite tutte le consulte previste dallo statuto, istituire i comitati di quartiere perché se non partiamo dal riattivare il dialogo democratico non riusciremo neanche a discutere dei contenuti sui quali ci siamo fermati”, ha dichiarato la leader dell’opposizione. Secondo atto riguarda invece le fonderie Pisano: “presenteremo un’interrogazione al sindaco sulla situazione delle fonderie Pisano. Abbiamo degli atti precisi che indicano una situazione di insalubrità del quartiere Fratte e non solo. Chiederemo una risposta al sindaco. Manteniamo fede al mandato elettorale e chiederemo all’amministrazione di dare risposte alla richiesta dei cittadini”. La leader dell’opposizione ha più volte chiesto le dimissioni del sindaco ma è pronta ad iniziare la sua battaglia politica. Dopo la proclamazione degli eletti, la consigliera d’opposizione ha incontrato l’assessore alla Trasparenza e alla Sicurezza, Claudio Tringali: “siamo concordi sul dire che c’è molto su cui lavorare. C’è un 34% di popolazione che non siamo riusciti ad intercettare. Quest’amministrazione, nella scorsa consiliatura, non ha inserito nel regolamento comunale le procedure per valorizzare gli istituti di partecipazione previsti dallo statuto comunale, al punto che il Tar ha emesso una sentenza negativa, non possiamo immaginare di coinvolgere i cittadini; se lo strumento che consente ai cittadini di far prevalere la propria voce e le proprie opinioni, non viene regolamentato, è chiaro che si apre un solco sempre più grande tra le istituzioni e la cittadinanza. Nella prima seduta dovremmo mettere mano a questo regolamento, inserendo le procedure, le consulte ed è chiaro che se non si agevola la partecipazione attiva dei cittadini saranno sempre lontani dal momento elettorale. Se la maggioranza dovesse votare contro dovrà spiegare ai cittadini perché non vuole”. Intanto, proprio a poche ore dalla proclamazione degli eletti è giunto l’attacco di Michele Ragosta, leader di Davvero che – alle scorse elezioni comunali – ha sostenuto proprio Elisabetta Barone. “Con la loro presenza ieri al comune di Salerno, i consiglieri di opposizione hanno di fatto legittimato una Giunta e una falsa maggioranza. Bisognava aspettare l’evoluzione dell’inchiesta giudiziaria. Errore politico o un sostegno di fatto alla falsa maggioranza? Non ci posso credere”, ha detto infatti Ragosta.