Il presidente ucraino a cena dallo chef salernitano - Le Cronache
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Il presidente ucraino a cena dallo chef salernitano

Il presidente ucraino a cena dallo chef salernitano

di Monica De Santis

Continua a ricevere attestati di stima e non solo per le prelibatezze che prepara nel suo ristorante in Ucraina. Ultimo in ordine di tempo è quello che ha visto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a cena venerdì sera nel suo ristorante, l’Osteria Il Tartufo di Kharkiv, trenta chilometri dal confine con la Russia. “E oggi ci sono politici, il procuratore… Parlano, parlano, incontrano persone, qualcosa si sta muovendo. Stanno prendendo decisioni”. E’ lo chef Salvatore Leo, originario della provincia di Salerno e in Ucraina da 13 anni, a raccontarlo in un intervista rilasciata ad Adnkronos. Dell’avviso diramato dall’unità di crisi della Farnesina agli italiani in Ucraina, ai quali si chiede di tornare in patria, dice non essere informato. “Non ne so nulla. Io scappo quando scappano loro”, dichiara Salvatore che come detto in Ucraina ci vie da 13 anni e qui si è sposato con una ragazza del posto e da lei ha avuto due bellissimi bambini. Ma loro, gli ucraini, intanto “stanno trasferendo i soldi all’estero, lo fanno tutti. La guerra economica quella sì, è già iniziata”. Nel frattempo “preparo da mangiare per i politici ucraini. Ieri sera (venerdì per chi legge, n.d.r.) c’era qui il presidente, Zelensky. Ha mangiato poco. Qualche capesanta, un po’ di pesce, le quaglie”. Impossibile sapere come stesse, se fosse teso o meno. “Lui mangia in una sala chiusa, non possiamo avvicinarlo e non l’ho visto di persona. Ha un suo cameriere personale che gli porta i piatti che gli cucino”, ha aggiunto. Intanto, però, “ieri mi sono registrato sul sito dovesiamonelmondo.it”, come aveva consigliato di fare l’ambasciata italiana in Ucraina, in modo da poter essere rintracciati e da ricevere informazioni utili in caso di emergenza. Per ora “in città non ci sono militari, non ci sono carri armati. Solo che la sensazione che qualcosa stia cambiando, qualcosa si stia muovendo”. Sull’emergenza che si sta vivendo in Ucraina lo chef Salernitano aveva già parlato ad inizio mese, sempre nel corso di un’intervista aveva dichiarato che “il personale dell’ambasciata italiana a Kiev ha fornito agli italiani a Kharkiv ”un numero di un telefono cellulare satellitare attivo 24 ore su 24 da chiamare in caso di emergenza, nel caso in cui dovessero saltare Internet e le comunicazioni. La guerra non è solo armi e carri armati. Nessuno sa quello che hanno in testa i russi, ma la guerra è anche politica, nel gas, nell’aumento dei prezzi. E qui la Russia sta già vincendo, sta guadagnando di più”. Ostriche e caviale, ricci di mare e vongole, tutto innaffiato da champagne. E’ quello che Salvatore Leo, chef dell’Osteria Il Tartufo, cucina ogni sera per “i politici ucraini che vengono al ristorante. Il locale è sempre pieno, io cucino della mattina alla sera. Loro mangiano caviale, ricci di mare, vongole e ostriche, bevono champagne” ha raccontato ancora nel corso di una delle tante interviste rilasciate in questi 13 anni di attività all’estero. La collocazione ha fortemente influenzato il progetto degli interni, che si è allontanato dalla abituale percezione locale, pur mantenendo materiali fortemente legati allo spirito della città quali ottone, marmo bianco e rovere, a cui però è conferito un tocco moderno, senza intagli decorativi. L’ambiente è diviso in tre parti: la sala principale con una cucina aperta e un bar, una zona dehor nella food court e una spaziosa terrazza estiva, con vista sui tetti della città vecchia.Il segno distintivo del ristorante è senza dubbio il forno a legna in pietra, di fornitura italiana, in cui viene preparata la vera pizza made in Italy. Dominano i toni chiari e neutri con una piacevole sfumatura di ottone, per un interno arioso e misurato. Spaghetti, chiari e luminosi, realizzati in impiallacciato di rovere pendono dal soffitto e contrastano con le enormi lampade in cemento: accenti visivi. Su una delle pareti della sala principale campeggia il logo “Tartufo” realizzato con tronchetti di legno: traccia percettiva di un deposito di legna da ardere. L’atmosfera di una classica trattoria italiana, pieno di calore e intimità.